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Cronache
I misteri di Sicilia: Pino Maniaci torna a casa per un errore

“La Sicilia, forse l’Italia intera, è fatta da tanti personaggi simpatici a cui bisognerebbe tagliare la testa” (Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo)

di Giuseppe Vatinno

Pino Maniaci, il controverso direttore di Telejato (https://www.affaritaliani.it/politica/maniaci-420715.html), accusato di estorsione e per cui era scattato l’obbligo di non dimora a Partinico ( e, più in generale, nelle province di Trapani e Palermo) torna a casa per via di un provvidenziale “vizio di forma” nell’atto ricevuto http://www.palermotoday.it/cronaca/pino-maniaci-revocato-divieto-dimora.html dal Tribunale del riesame di Palermo.

Agli avvocati di Maniaci Bartolo Parrino ed Antonio Ingroia non deve essere parso vero e colta la palla al balzo hanno eccepito al gip Fernando Sestito la nullità dell’atto non presentandosi in Aula e facendo esplicita richiesta di revoca dell’atto stesso.

Dunque a causa di un cancelliere del Tribunale Maniaci potrà tornare a casa alle 24 del 26 maggio e dal 27 potrà ricondurre il suo famoso telegiornale da Telejato.

Un errore di notifica. Un errore che qualcuno potrebbe anche definire provvidenziale; un errore…; in questa Italia sgangherata di fine Impero, gestita nella decadenza dell’ingiustizia può certo capitare di tutto ed ormai l’opinione pubblica si è assuefatta e nulla sembra scuoterla più di tanto.

Ma sarebbe interessante una volta tanto che il Ministro della Giustizia Andrea Orlando fornisse una dichiarazione a proposito e perché no anche il premier Matteo Renzi che in passato non aveva lesinato complimenti e lodi per il direttore di TeleJato salvo pentirsene fuori tempo massimo:

 

http://gds.it/2016/05/04/renzi-non-rifarei-quella-telefonata-di-solidarieta-a-maniaci_508395/

 

Ma come si può consegnare un atto sbagliato cioè un atto che riguarda addirittura un altro processo?

Naturalmente Ingroia non è andato tanto sul sottile e non ha certo contestato il merito delle gravi accuse mosse al suo assistito: si è limitato a giocare in punta di legge  ed ad eccepire la nullità formale dell’atto con buona pace della possibilità di inquinare le prove, il motivo principale dell’iniziale divieto di dimora.

Tuttavia Maniaci ha comunque “smosso il minestrone” e quando si smuove il liquido qualcosa affiora inevitabilmente ed in fatti dopo una sua denuncia Silvana Saguto Presidente della sezione di prevenzione del Tribunale di Palermo per i beni confiscati alla mafia è indagata:

https://www.affaritaliani.it/cronache/scandalo-beni-confiscati-pino-maniaci-382485.html

Ma si sa siamo in Italia, anzi in Sicilia, terra bellissima di agrumeti odorosi e di porti nebbiosi trasferitisi, una volta tanto, da Roma in Trinacria.

Ingroia, che da PM era un Saint Just assetato di cappi si è trasformato magicamente in un avvocato ipergarantista tuonando contro i suoi stessi ex – colleghi della Procura di Palermo; non contento ha invocato infine anche fatti preternaturali dichiarando esplicitamente: "La giustizia bendata segue percorsi a volte bizzarri “.

Io penso invece che la giustizia non segua mai percorsi “bizzarri” anzi…;i suoi “percorsi”, come li chiama il “dottore Ingroia”, sono sempre il frutto algebrico –e quindi deterministico- di forze razionali, anzi razionalissime.

E fa buon gioco ricorrere agli dei  per giustificare il vento propizio.

Spazi per errori ce ne possono essere naturalmente; ma ci si permetterà di diffidare di questa interpretazione che compare con incredibile ed imbarazzante frequenza ogni volta che qualcosa deve andare storto e poi ci va davvero.

Una penna che non scrive, un inchiostro finito, un rogo, una manina/manona malandrina.A questo ci ha abituato l’Italia ed è un pensiero difficile da scacciare.

 

 

 

Tags:
pino maniaci divieto dimora
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