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Cronache
Sicurezza, i poliziotti Silp Cgil: "Governo e Salvini, promesse non mantenute"

Sono scesi 12 volte in piazza negli ultimi 5 anni, soprattutto con i governi Renzi e Gentiloni, e si preparano a protestare di nuovo il prossimo 25 luglio davanti a Montecitorio: sono i poliziotti del Silp Cgil che, assieme ai penitenziari di Fp Cgil, vogliono ricordare al governo le tante promesse secondo loro non mantenute in materia di sicurezza. Ne parliamo con il segretario generale del Silp, Daniele Tissone.

Tissone, perché scendete di nuovo in piazza?

"Perche il governo e il ministro Salvini continuano a fare propaganda sulla sicurezza, ma poi di concreto c'è poco o nulla. Un esempio? Pensiamo alla questione del riordino interno delle carriere".

È un problema che non nasce oggi, però.

"Certamente. La riforma varata nella precedente legislatura ha bisogno di correttivi per rendere più efficiente la macchina della sicurezza e valorizzare il personale. Quando erano all'opposizione Lega e M5s convenivano con noi sulla necessità di reperire nuove risorse per questo scopo".

Screenshot 2017 05 18 12 29Daniele Tissone
 

E oggi che sono al governo?

"Se ne sono dimenticati. Nicchiano. La legge delega scade il 30 settembre, sul piatto ci sono 23 milioni per la Polizia di Stato e 10 milioni per la Polizia Penitenziaria. Un piatto che piange: il riordino in passato è costato un miliardo, con queste poche risorse non saremo in grado di apportare alcuna significativa miglioria".

Poi c'è la questione del contratto di lavoro.

"Sul nostro sito internet abbiamo attivato un contatore: da 200 giorni i poliziotti italiani sono senza contratto. In passato abbiamo aspettato anche anni, è vero. Ma questo non doveva essere il governo del cambiamento? Soprattutto con quali risorse rinnoviamo il contratto, visto che quelle fino ad oggi previste servono a malapena a recuperare l'inflazione programmata?"

Però nel decreto sicurezza bis sono previsti stanziamenti per il vestiario della Polizia e il buono pasto a 7 euro per tutti i dipendenti.

"Non mi piace fare il bastian contrario, ma stiamo ancora una volta parlando del nulla. 2 milioni per il 2019 sono soldi in linea col passato e 4,5 milioni spalmati in 7 anni, dal 2020 al 2026, sono niente. I poliziotti continueranno ad essere costretti a comprare elementi della divisa a spese proprie presso i ben forniti negozi di articoli militari. Per quel che riguarda il buono pasto, qualcuno dovrebbe informare i vertici politici del Viminale che già da tempo è passato a 7 euro grazie all'azione del sindacato".

Concludendo, il 25 luglio sarete tanti a Roma?

"Stiamo ricevendo molte adesioni. Questo è un segnale importante. La sicurezza non si fa sui social, con gli slogan o indossando una polo della Polizia, ma con provvedimenti concreti e appostamenti economici reali. Proprio quelli che mancano oggi".

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