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Cronache
Ponte sullo Stretto, la Procura apre un’inchiesta: "metodo Salvini" nel mirino
Matteo Salvini ponte sullo stretto

Ponte sullo Stretto, la Procura di Roma apre un’inchiesta

La procura di Roma ha aperto una indagine sul Ponte sullo Stretto e sulla procedura messa in piedi dal governo Meloni e in particolare dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. Il fascicolo è contro ignoti e nasce dall’esposto presentato il primo febbraio dai segretari di Sinistra, Verdi e Pd, Nicola FratoianniAngelo Bonelli ed Elly Schlein. Il procuratore Francesco Lo Voi ha assegnato il fascicolo alla sostituta Alessia Natale, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.

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Primo punto dell’esposto la questione contenzioso. Il governo infatti, con il decreto che rispolvera l’infrastruttura ha disposto la caducazione del contenzioso fra la Società Stretto di Messina ed Eurolink. In pratica l’impresa che ha chiesto i danni allo Stato quando il governo aveva cambiato idea decidendo di non realizzare più l’infrastruttura. Ha chiesto 700 milioni di euro di danni al giudice che però gli ha dato torto ma l’impresa, ancora oggi, non ha rinunciato al contenzioso che è ancora in corso. Una anomalia che si aggiunge al rifiuto da parte della Società stretto di Messina di “rendere pubblici documenti” con i quali si dà il via alla procedura. “Si tratta di documenti fondamentali – ha spiegano Bonelli – per capire l’entità del progetto. Pensiamo ad esempio che la relazione sul progetto fatta dalla società Stretto di Messina è stata negata anche a dei parlamentari adducendo come motivazione la riservatezza. Ma come possono essere riservati documenti che impegnano lo Stato per 14,6 miliardi di euro?”.

Ma c’è di più: la relazione sul progetto – è stato spiegato in conferenza - è stata presentata il 30 settembre 2023 mentre l’atto negoziale quello attraverso il quale la Stretto doveva dare mandato alla Eurolink di fare il progetto è stato sottoscritta appena il giorno prima. Un qualcosa che pone seri interrogativi sulle procedure.

Ma è anche sugli incontri di Salvini con Pietro Lunardi e il costruttore Pietro Salini prima di varare il decreto Ponte documentati da Report nonchè sulle risorse impegnate "per fare un favore ai privati" che si sono concentrati gli interventi dei tre esponenti politici che da sempre dicono no alla realizzazione dell’infrastruttura. "Si tratta di una sottrazione indegna di risorse al Mezzogiorno", ha detto Nicola Fratoianni. "La trasparenza è dovuta quando ci sono in ballo enormi risorse pubbliche. Continueremo a batterci e a dire perché abbiamo un'altra idea di questo Paese, che va trattato in tutt'altro modo", ha aggiunto il leader di Sinistra italiana e deputato di Avs. “Abbiamo firmato l’esposto insieme. Questo è un progetto sbagliato, anacronistico, dispendioso - ha aggiunto Elly Schlein - Bisogna fermare questa opera pericolosa e sbagliata che sta sottraendo risorse ad alcune urgenze nelle stesse regioni.  Il Pd si è speso e impegnato per portare nel Paese il Next generation Ue e il Pnnr, oltre 200 mld. La critica di bloccare il Paese, se la faranno, lascia il tempo che trova. Loro stanno mettendo a rischio gli investimenti e rischiano di bloccare il Paese. Chi sta bloccando il Paese - continua  - è il governo di Meloni e Salvini, e questo è anche una bomba da un punto di vista economico e sociale", ha spiegato la segretaria del Pd sottolineando, tra le altre cose: "Se ci viene negata trasparenza sugli atti e non abbiamo gli elementi l'unica via è procedere con un esposto per garantire le nostre prerogative. Speriamo che intanto ci diano gli atti".

La replica del Comitato Ponte Subito: "La sinistra si oppone a qualsiasi innovazione"

“Le infrastrutture non hanno mai avuto colore politico finché la sinistra italiana non ha deciso di strumentalizzarle per ideologizzare la propria battaglia, allora contro Berlusconi, oggi contro Salvini e Meloni. Tuttavia la sinistra è già stata contraria alla TAV, al MOSE, al TAP: non è una novità che quest’area politica si opponga a qualsiasi innovazione, ad ogni idea di sviluppo e progresso: se questi personaggi avessero governato l’Italia negli ultimi 50 anni, andremmo ancora in giro con le carrozze trainate dai cavalli. E purtroppo hanno governato troppo a lungo evitando che il Paese fosse sviluppato ed evoluto come gli altri limitrofi, almeno nelle Regioni del Sud ancora prive di alta velocità ferroviaria, Ponte sullo Stretto appunto, strade e autostrade veloci che negano la crescita dei territori”.

“Particolarmente paradossale – conclude il Comitato che da oltre 15 anni si batte a favore del Ponte – che proprio il Pd si schieri in modo così netto contro il Ponte sullo Stretto, che è il più grande investimento pubblico della storia dell’Italia unita nelle Regioni del Sud, proprio mentre conduce – sempre insieme a Verdi e Sinistra – una battaglia contro l’Autonomia Differenziata considerata il male del Sud: questa posizione No-Pontista smaschera, invece, l’antimeridionalismo della sinistra che fa speculazione politica ed evidentemente ritiene che l’unica ricetta possibile per il Sud sia quella dell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza, che ha già fallito ed è stato utile soltanto a mantenere il Sud in eterna povertà. Cari Schlein, Bonelli e Fratoianni, ecco perché qui al Sud non vi crede più nessuno!”.

Ponte sullo Stretto, Salvini: "Si farà al cento per cento"

"Da zero a cento la possibilità che il ùponte sullo stretto si realizzi "è cento. Il Ponte è un diritto per milioni di italiani per viaggiare sicuri e per inquinare di meno. Il Ponte creerà" direttamente e nell'indotto "120 mila posti di lavoro in tutta Italia. Perché dire no a un Ponte, a una galleria, all'alta velocità... Solo in Italia la sinistra dice no alle opere pubbliche" ha dicharato il vicepremier e ministro Matteo Salvni a 'Mattino Cinque' su Canale 5.

"Il PD e la sinistra sono contro le opere pubbliche, il lavoro e lo sviluppo del Paese. Si dimostrano nemici dell’Italia. Le loro minacce non ci fermeranno. Continuiamo a lavorare per sbloccare e completare tutte le opere ferme da troppo tempo".  Lo riferiscono fonti della Lega a commento della notizia sull’apertura di un’inchiesta a Roma dopo un esposto presentato da Bonelli, Schlein e Fratoianni.

Ponte Stretto: Salvini, solo qui sinistra contro diritti

"Solo in Italia si riesce a fare una battaglia politica contro il Ponte, su un'autostrada, su una galleria, sulla Tav". Matteo Salvini lo ha detto nella sua intervista a Mattino Cinque. Il Ponte sullo Stretto, ha ribadito il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, "serve a unire milioni di siciliani, a inquinare meno e a viaggiare piu' in fretta". "Il Pd ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica perche' vogliamo fare il Ponte, che e' un diritto di milioni di italiani... Solo in Italia la sinistra riesce a dire no alle opere pubbliche", ha aggiunto Salvini. 

Ponte sullo Stretto, Bonelli (AVS): "Salvini, il ponte non è un diritto ma una tua esigenza"

“Ministro Salvini, il ponte non è un diritto è solo una tua esigenza politica. I diritti che chiedono gli italiani a gran voce sono quelli di avere ferrovie che funzionano, una sanità che funziona, scuole che non vadano a pezzi, costruire depuratori (quelli che mancano al sud). Tu hai sottratto agli italiani 12 mld di euro per finanziare le vere infrastrutture socialmente utili, riattivando una gara vecchia di 12 anni con un progetto che non aveva il via libera per la valutazione di impatto ambientale, cosa che non sarebbe stata consentita a nessun imprenditore italiano.

Tu invece lo hai fatto! Dovresti dire agli italiani perché ti eri più volte dichiarato contrario al ponte e soprattutto qual è la ragione per la quale hai cambiato idea. Ancora oggi, ci sono stati negati i documenti per verificare e analizzare la relazione sul progetto ponte e l’atto negoziale tra società Stretto di Messina e consorzio Eurolink. Come può un ministro essere credibile quando dichiara che il ponte creerà 140 mila posti di lavoro, per cambiare poi i numeri settimane dopo e sostenere che saranno 40 mila, mentre la società Stretto di Messina parla di soli 4.300 posti? Salvini sei drammaticamente inaffidabile e invito la premier Meloni a prestare attenzione a ciò che il suo ministro sta facendo".

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