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Cronache
Ponte Stretto, Report: "Da Salvini manca trasparenza, qualcosa non torna"

La parte stradale del ponte ha bisogno di elasticità, quella ferroviario, ha bisogno di rigidità. Ma il governo vuole farle insieme. E’ il primo caso al mondo. I tecnici chiedono di vedere i calcoli che restano riservati

La Procura di Roma ha aperto un’indagine sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, dopo l’inchiesta di Report e l’esposto presentato dai segretari di Sinistra Italiana, Verdi e Pd, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Elly Schlein. Noi ne abbiamo parlato con l’autore del servizio, il giornalista Danilo Procaccianti.

Il Ponte sullo stretto di Messina è diventato la pietra angolare dell’esperienza di Matteo Salvini ministro delle Infrastrutture. La manovra del governo si è bloccata su questa vicenda. Perché, da quello che avete capito voi?

Un politico ha tutto il diritto di dire: Voglio fare il ponte. Loro ce l’avevano nel programma elettorale. Dopodiché è pur vero che noi giornalisti facciamo un altro mestiere, andiamo a verificare tutte le cose che lui dice, anche quelle tecniche. Per cui quando dice che in estate ci saranno i cantieri sembra molto una cosa elettorale e i fatti lo dimostrano. Tutti i tecnici indipendenti che l'abbiamo sentito ci dicono che è impossibile che vengano aperti i cantieri o quei numeri che Salvini elenca. Almeno che tu non faccia una cosa veramente propagandistica, in cui apri sei villaggi per gli operai, cominci a spianare i terreni per fare il villaggio per gli operai o metti due baracchette per dire che stiamo aprendo cantieri.

La mancanza di trasparenza generale, mi sembra l'elemento importante, con gli antilocali, all'interno del governo, con la popolazione. Mi aspetterei da un governo che ha criticato quelli precedenti, anche giustamente, per la mancanza di trasparenza su tante cose, vedi la gestione della pandemia, che su questo tema invece...

Poi continuano a dire: tutto trasparente, però l’aggiornamento del progetto è stato approvato dal CDA ma continua ad essere segreto. Loro dicono che non è segreto, è riservato, come se ci fosse differenza. Di fatto ho una serie di tecnici indipendenti che dicono: vorremmo vedere i calcoli, i numeri eccetera e non li possiamo vedere. Quando li potranno vedere? Quando sarà tutto approvato? E poi domani si scopre che non è fattibile questo ponte o almeno una parte?

Spiegaci meglio

Perché sulla parte ferroviaria ci sono molti dubbi. Poi che facciamo? Ci sono molti dubbi di staticità, di tenuta proprio perché non è un caso che nel mondo non esistano ponti di quella lunghezza che sono sia ferroviari che stradali. Questo perché il ponte stradale ha bisogno di elasticità, quello ferroviario, invece, ha bisogno di rigidità.

Quando parli di numeri ti riferisci a quelli che il ministro Salvini ha dato, in riferimento a quanti lavoratori saranno occupati nell’opera di costruzione del Ponte?

Quello si commenta da solo, è partito da 120.000 occupati, è arrivato a 40.000. Abbiamo fatto esempi esteri in cui sono cifre veramente ridotte.

Quindi il problema più grande sembra questa mancanza di trasparenza?

Ad oggi sì soprattutto con la popolazione. La legge prevede che una volta dichiarata la pubblica utilità parta la partita degli espropri, però non ci sono stati dibattiti, al di là della dichiarazione che il ponte si faccia. In generale per un'opera del genere, a parte che sono previsti pure per legge i dibattiti pubblici, per le grandi opere, io mi aspetterei più trasparenza, soprattutto per quanto riguarda l'aggiornamento del progetto, che è la cosa più importante, perché tutto il resto che possiamo fare sono chiacchiere. I numeri? I calcoli? Che c'è scritto? Come è aggiornato un progetto vecchio di 12 anni? Quando ce lo fate sapere? Ma anche su tutti coloro che sono stati presi come dirigenti. Non c'è una selezione pubblica, non sappiamo come sono stati scelti, ci hanno detto che arrivano da RFI, da ANAS, siccome è stato tolto pure il tetto agli stipendi, anche lì ci vorrebbe un po' più di trasparenza.

Cambiamo argomento. Salvini-famiglia Verdini, al di là del rapporto amoroso del ministro che sono fatti suoi, che rapporti sono emersi dalla vostra inchiesta di Report?

I fatti sono quelli che ho un po' raccontato. Ci sono queste intercettazioni, ma fino a prova contraria, sono millanterie, punto.

Più esplicito: lui ha veramente influito su Inver, la società che viene associata ai Verdini? A voi non risulta, giusto?

Fino a prova contraria possiamo dire che sono delle millanterie, assolutamente. La cosa, diciamo, che io trovo grave, politicamente, di questa storia ad oggi, è l'incontro tra il sottosegretario Freni e Dennis Verdini, quando Dennis Verdini era agli arresti domiciliari. Quello è un fatto, al di là di tutto. Freni non è indagato, però non mi pare che sia opportuno incontrare qualcuno agli arresti domiciliari. Lui dice che non lo sapeva... se non è ancora più grave che un sottosegretario non sappia chi incontra o che tipo di provvedimenti ha.

L’onorevole Federico Freni della Lega aveva un ruolo anche nel governo Draghi, mi sembra...

Eh sì, lui era stato nominato sottosegretario da Draghi, cioè col governo Draghi. Poi è stato confermato da Meloni. Quell'incontro è la cosa che trovo un po' più grave a livello politico. 

E l'altro incontro, quello tra Salvini, l’ex ministro Lunardi e Salini di Impregilo-Webuild, prima che Salvini varasse il progetto del Ponte c’è stato?

Una mia fonte che ha partecipato a queste riunioni me l'ha confermato.

Salini dice che le vostre osservazioni sono irrilevanti 

Eh vabbè, rilevanti o meno, lo valuta chi guarda. Salini può dire tutto quello che vuole. In ogni caso questi incontri non sono stati smentiti, ma anzi confermati. Salvini dice che sono stati degli incontri informali. 

Salvini ha detto che sono stati degli incontri informali? 

Sì, l'aveva detto un'altra volta, dicendo che Lunardi c’era perché in qualche modo è lui che ha fatto partire tutto sul Ponte. 

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