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Cronache
Prescrizione, pacchetto di proposte Anm. Tempi dei processi, ergastolo e...

La riforma della prescrizione, all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, nell'ambito dell'esame del ddl anticorruzione, "riguardera' solo i processi che si svolgeranno dopo l'entrata in vigore" della riforma stessa, "quindi avra' ricadute solo dopo alcuni anni, non di rado dopo molti anni". Lo ha detto il presidente dell'Anm, Francesco Minisci, durante l'audizione, sottolineando la necessita' che si intervenga con una riforma complessiva: le tre "direttrici" di intervento, consigliate dai magistrati prevedono: "un intervento di modifica deve inserirsi nell'istituto della interruzione della prescrizione, non della sospensione; il blocco definitivo della sospensione deve riguardare solo le sentenza di condanna e deve inserirsi necessariamente in un piu' ampio sistema di interventi se si vuole che sia efficace". 

Prescrizione: Anm, ok stop primo grado ma con riforma complessiva 

"Un processo lungo non e' un processo giusto per nessuno, occorre trovare soluzioni per snellire le procedure e accorciare i tempi, trovando il giusto equilibrio. L'interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado e' da sempre sostenuta dall'Anm ma e' solo uno degli strumenti, e' la tessera di un puzzle piu' ampio e articolato, altrimenti rischia di diventare inefficace e non migliorare le cose se non e' accompagnata da interventi per accelerare i processi". Lo afferma il Presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati, Francesco Minisci, in audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, in merito alal riforma della prescrizione nell'ambito dell'esame del ddl anticorruzione. "Ad esempio occorre superare il sistema di notifiche con l'ufficiale giudiziario che cerca l'indagato, basterebbe un indirizzo di posta elettronica, o l'allargamento dei reati per cui se cambia il giudice non si deve riniziare tutto daccapo, necessaria la redistribuzione delle piante organiche dei magistrati". Insomma, per l'Anm la riforma avrebbe un "senso compiuto solo con un intervento complessivo di sistema, senza rischiare di rinviare il problema piu' avanti intasando le Corti di Appello, ad esempio a Roma il 40% dei giudizi si interrompe e non si arriva mai all'Appello o si arriva troppo tardi. Noi siamo pronti ad offrire il nostro contributo tecnico", ha aggiunto Minisci. 

Prescrizione, interruzione no sospensione e solo per condanne 

Interruzione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio e solo per le sentenze di condanna. E' questa la proposta avanzata dall'Associazione nazionale dei magistrati, in occasione delle audizioni nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera sulla riforma della prescrizione.    "La nostra proposta va a incidere sull'istituto non della sospensione ma della interruzione della prescrizione: la sospensione e' un congelamento dei termini, una stasi del processo con la ripresa del decorso alla fine della fase e lo scongelamento dei termini della prescrizione che non incide sui termini massimi della prescrizione. L'interruzione e' cosa diversa", spiega il presidente Anm Francesco Minisci, "se blocchiamo i termini fino a quando non passa in giudicato la sentenza non stiamo congelando la prescrizione ma stiamo interrompendo definitivamente, occorre tener conto di questo, ecco perche' la nostra proposta individua la riforma della prescrizione nell'istituto della interruzione e non della sospensione, intervenendo sull'articolo 160 del codice penale". Inoltre, per l'Anm la riforma lo stop della prescrizione deve intervenire "solo in caso di condanna e non anche di assoluzione: non vi sono dubbi sull'interruzione in caso di sentenza di condanna, mentre non deve valere in caso di assoluzione".

Dannoso no rito abbreviato per reati ergastolo 

Per l'Associazione nazionale dei magistrati e' necessaria un riforma complessiva del procedimento penale per velocizzare i processi, mentre non e' sufficiente intervenire solo con una riforma della prescrizione che, anzi, se fatta singolarmente "rischia di essere inefficace". Lo ha detto il presidente dell'Anm, Francesco Minisci, in audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera sulla riforma della prescrizione, nell'ambito dell'esame del ddl anticorruzione. L'Anm proprio sabato scorso ha approvato un pacchetto di proposte che sara' sottoposto al Guardasigilli.    Tra i punti da riformare, per i magistrati c'e' "il divieto di aumentare la pena in appello e il rafforzamento dei riti alternativi". Purtroppo, ha sottolineato Minisci, in questa legislatura "la tendenza sembra andare in direzione opposta: e' stata infatti approvata alla Camera la proposta di legge che elimina il giudizio abbreviato per i reati puniti con l'ergastolo. Oggi l'ergastolo e' gia' applicato anche in sede di rito abbreviato. Questa e' un norma che portera' alla celebrazione di riti lunghissimi con intasamento delle Corte d'assise, allungando i processi a dismisura con forti rischi anche delle misure cautelari, con scarcerazioni anche di mafiosi. E' un intervento incomprensibile e dannoso". Inoltre, per l'Anm "occorre pensare al ripristino dell'appello incidentale del pubblico ministero, inspiegabilmente abolito pochi mesi fa, e al rafforzamento dei riti alternativi, che dovevano essere la rivoluzione del nuovo codice, ma che hanno prodotto meno risultati virtuosi rispetto alle potenzialita' che potevano avere. Minisci ha chiesto anche di "ripensare alla redistribuzione delle piante organiche dei magistrati, verificando quali sono gli uffici con maggiori sofferenze intervenendo per coprire i vuoti che diventeranno ancora piu' gravi dopo l'introduzione della 'quota 100' in materia di pensioni".

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