A- A+
Cronache
Processo per l'attico di Bertone

Un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena, interdizione temporanea dai pubblici uffici, sanzione di 5mila euro: si chiude con questa condanna per l'ex presidente del Bambino Gesu', Giuseppe Profiti, il processo in Vaticano sulla vicenda dei fondi dati per la ristrutturazione dell'appartamento dell'ex Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone. Assolto invece l'ex tesoriere Massimo Spina. I due ex manager della Fondazione Bambino Gesu' erano arrivati al processo accusati di peculato per distrazione. La Fondazione aveva versato nel 2014 422mila euro per i lavori di restyling dell'attico del porporato. Il processo si chiude con la derubricazione del reato per Profiti, da peculato ad abuso d' ufficio, e con l'assoluzione piena, "per non aver commesso il fatto", dell'altro imputato. Quando invece il Promotore di Giustizia aveva chiesto per Profiti una pena piu' pesante: 3 anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici (e la multa di 5mila euro). Mentre per Spina l'accusa alla fine aveva chiesto l'assoluzione, ma con formula dubitativa, ovvero per insufficienza di prove. Ora occorrera' attendere se le parti decideranno di fare appello oppure se la giornata di oggi ha messo la parola 'fine' ad una vicenda che si trascina, con il carico del suo clamore mediatico, dal 2014. I fatti: alla fine del 2013 viene assegnato un appartamento in Vaticano al cardinale Bertone perche' con la nomina del nuovo Segretario di Stato, card. Pietro Parolin, doveva lasciare la sua abitazione.

La nuova residenza sara' al terzo piano di Palazzo San Carlo, a due passi da Santa Marta, l'abitazione del Papa. L'appartamento, 390 metri quadrati, non era stato sottoposto a nessuna manutenzione da decenni, e il cardinale individua una ditta, quella del suo conoscente Gianantonio Bandera, per la la risistemazione. A pagare i lavori, 422mila euro, sara' la Fondazione Bambino Gesu' perche' l'ex presidente Profiti propone al porporato che quell'appartamento sia anche la location per eventi di raccolta fondi per l'ospedale; cene da organizzare con grandi benefattori alla presenza dello stesso cardinale. Poi lo scandalo, i dubbi su un doppio pagamento dei lavori, non sciolti dal processo, e l'accusa di peculato per i due ex manager, fino al processo, conclusosi oggi, dopo nove udienze. Il presidente della Corte vaticana, Paolo Papanti Pellettier, concedendo il beneficio della sospensione condizionale per 5 anni, ha richiamato il condannato "sull'importanza del beneficio concessogli" e lo ha ammonito che se commettera' un nuovo reato dovra' espiare la pena a norma di legge. Profiti e' stato anche condannato al rifacimento delle spese processuali. Prima della sentenza oggi si erano svolte le arringhe degli avvocati e un'ultima deposizione di Profiti che aveva ribadito: "Non 1 euro dei fondi raccolti dalla Fondazione Bambino Gesu' e' stato impiegato nell'operazione di ristrutturazione che era un investimento". Mai andato a buon fine perche', rimesso a posto l'attico cardinalizio, al Bambino Gesu' e' arrivato un nuovo presidente, Mariella Enoc, che di questo progetto non ne ha mai voluto sapere.

Tags:
attico bertone
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

E la hit "Sinceramente" esplode all'estero

Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"


in vetrina
Affari in rete

Affari in rete





motori
Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Nuova Porsche Cayenne GTS 2024: una sportiva per tutti giorni

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.