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Cronache
Prostituzione e mafia nigeriana, sentenza riconosce efficacia dei riti voodoo

Condanne per prostituzione, il gup riconosce l'efficacia del rito voodoo

Per la prima volta in Italia una perizia antropologica disposta durante un processo certifica la capacita' dei riti voodoo di controllare 'a distanza' i comportamenti delle donne che si trasferiscono dalla Nigeria all'Italia e finiscono in un giro di prostituzione. La studiosa Alessandra Brivio dell'Universita' Bicocca di Milano, alla quale il gup Guido Salvini ha affidato la valutazione, ha concluso che "la sfera mistica ha il potere di controllare le donne nel loro viaggio e ancora di piu' una volta giunte in Italia, dove sono piu' sole e vulnerabili". La perizia e' stata determinante nell'indurre il giudice a condannare a otto anni di carcere la 'maman' D.O., 44 anni, per il reato di riduzione in schiavitu' aggravato dallo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, mentre pene meno severe sono spettate al marito e alla figlia, condannati 'solo' per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione rispettivamente a tre anni e a un anno e otto mesi. 

Due giovani nigeriane, di 24 e 26 anni, sono le vittime individuate nell'inchiesta condotta dal pm Adriano Scudieri. Gli imputati, si legge nel capo d'imputazione, le avrebbero ridotte "mediante inganno (il convincimento che in Italia avrebbero svolto un'attivita' di lavoro lecita), minaccia (timore per la propria vita e per quella dei familiari originato dal potenziale convincimento nella potenziale letalita' del rito wodoo subito, con l'inganno, in Nigeria), violenza (esercitata con percosse e costringimento a restare chiuse in casa) a prestazione sessuale e sfruttandone la prostituzione). Alla maman sono state riconosciute le attenuanti equivalenti alle aggravanti tenuto conto che, in passato, e' stata anche lei vittima della prostituzione. I fatti risalgono al 2016 e sono collocati tra Milano e Legnano. Il giudice Salvini ha disposto la perizia ponendo il quesito se "i riti a cui le donne sono state sottoposte in Nigeria prima della partenza avessero un'efficacia tale da condizionare il loro comportamento e favorire sensibilmente situazione di dipendenza e soggezione una volta giunte in Italia". In un passaggio della perizia, la studiosa osserva che "la paura della forza e la capacita' di azione del rito unita al peso del debito da pagare creano una condizione di dipendenza e assoggettamento, che la situazione di vulnerabilita' e le violenze subite aggravano e da cui risulta molto difficile liberarsi".

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