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Cronache
Reddito di cittadinanza, social media manager dell'Inps sbotta contro utenti

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Il social media manager della pagina facebook dell'Inps per le famiglie non ce l'ha fatta. Alle ennesime domande (sgrammaticate, incompiute e bizzarre) sul reddito di cittadinanza ha sbottato e ha iniziato a rispondere a tutti... ironicamente. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

A partire dal 15 aprile, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha iniziato a inviare mail e sms per rispondere a tutti quegli utenti che hanno fatto richiesta per il reddito di cittadinanza.  Si prevedeva un assalto ai Caf, ma non è avvenuto. Su internet invece ne sono successe di tutti i colori. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Da due giorni, la pagina ufficiale Facebook “Inps per la famiglia”, messa a disposizione dall’istituto per dialogare con i cittadini, è subissata di commenti, domande, accuse, richieste di aiuto. Una folla intera si è riversata sulla pagina social generando confusione e, osservando le risposte di chi la gestisce, parecchia frustrazione. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Ma si tratta della pagina ufficiale? La risposta è sì. Il primo indizio è la presenza della “classica” spunta che permette di individuare le pagine verificate. Nella sezione dedicata alla descrizione si legge: “Benvenuto. Questa è la pagina ufficiale dell’Inps per la Famiglia. In questo spazio vengono fornite informazioni , comunicazioni e aggiornamenti sulle prestazioni a favore della Famiglia (maternità e paternità, congedi parentali, allattamento, ecc.). Per favorire l’ascolto della propria utenza, l’Inps ha creato questa pagina dove cittadini, lavoratrici, lavoratori e imprese possono interagire”. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Insomma, il luogo apparentemente giusto, tutto digitale, per chiedere informazioni. Il problema è che la pagina in questione non si è dimostrata pronta a ricevere quell’assalto che i giornali avevano ipotizzato qualche mese fa, fisicamente, agli sportelli e che, quasi improvvisamente e con al foro d’impeto di un fiume in piena, si è riversato su Facebook.

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Il rumore è tale che poco dopo compare un messaggio: “Si ricorda a tutti gli utenti che su questa pagina NON è possibile pubblicare commenti che contengano valutazioni politiche né favorevoli né  contrarie. Qui si chiedono informazioni nei limiti della nostra social media policy e netiquette che voi accettate implicitamente scrivendo qui. NON dovete interloquire nei commenti di altri utenti ma aprire threadpersonali con le vostre richieste. Inoltre insultare chi vi risponde qui, sempre con gentilezza, può essere diffamazione nei confronti di una Pubblica Amministrazione, quindi cortesemente fate un po' di attenzione e se volete segnalarci problemi o chiedere informazioni aiutateci a svolgere il nostro lavoro correttamente. grazie”. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Tra scetticismo e in maniera un po’ sbrigativa e piccata, arrivano le prime risposte di chi quella pagina la gestisce: “Sul messaggio c’è scritto tutto” ; “Le abbiamo già risposto. gentilmente lo sa che questa pagina ha 48 ore di tempo lavorative per rispondere alle domande degli utenti e vieta la reiterazione delle domande stesse? grazie”.  Alcune davvero poco accondiscendenti: “A settembre ha chiesto il Reddito di Cittadinanza??!!”.  La pazienza, insomma, davanti a migliaia di commenti inadeguati, finisce presto.

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La reazione, nonostante le linee guida da seguire, è che i commenti sotto al post si moltiplicano. “A me è arrivato un messaggio in bianco dall’INPS e non so se è stata accettata. Cosa devo fare?” “Verifichi accedendo con il PIN” “Non ho il PIN”, “Lo richieda”, “Come lo richiedo”. 

Reddito di cittadinanza: social media manager dell'Inps esasperato sbotta contro gli utenti

Gli importi sono motivo di dibattito e insulto. C’è chi ha preso meno di quello che si aspettava: “È solo un anticipo, vero? Illuminatemi!”. Chi ha preso solo 40 euro: “40 euro? Vergogna, ragazza madre di due figli, disoccupata. Questo è l’aiuto che date”. Chi non aveva calcolato altri bonus, come quello bebè e chi, infine, fa notare la finalità del Reddito di Cittadinanza: “Volevate i soldi o la possibilità di trovare un lavoro?”. Campo fertile per i cosiddetti troll della rete.

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Dare un certo tipo di risposte, in alcuni casi davvero piccate, provoca, com’è ovvio, diverse reazioni: iniziano a girare gli screenshot che popolano le pagine satiriche dedicate agli scivoloni via social di brand ed enti pubblici. Sulla pagina dell’INPS arrivano “spettatori” e curiosi. I commenti vengono presto inquinati da battute, tag, prese in giro. “Usate il PIN del telefono”, “provate con 1234”. C’è chi addirittura prova a rispondere al posto dei social media manager generando risposte indignate e in caps lock (vere e proprie urla secondo i dettami del linguaggio digitale): “NON RISPONDETE AL POSTO NOSTRO E NON SCRIVETE NEI COMMENTI DI ALTRI ALTRIMENTI DOBBIAMO BLOCCARVI”. Una minaccia che si perde nel vuoto.

 

 

 

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