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Reggio Emilia, allarme in carcere: dà fuoco alla cella e inneggia all'Isis

Un tunisino ha picchiato un suo connazionale nel carcere di Reggio Emilia. Poi, quando è stato riportato in cella, ha appiccato un incendio. A quel punto il 31enne, armato di una lametta fornita ai detenuti per il proprio igiene personale, ha minacciato i poliziotti (che lo stavano portando fuori di cella visto per metterlo in sicurezza) inneggiando all'Isis. Il fumo nel frattempo ha invaso tutta larea del carcere, mettendo a rischio l'incolumità degli altri detenuti e degli stessi poliziotti. Gli uomini della Penitenziaria hanno  evacuato gli altri 48 carcerati, chiusi in camera detentiva per la notte. Lo riporta la Gazzetta di Reggio (gazzettadireggio.gelocal.it)

"Se pur in una situazione di concitata emergenza il carente personale di polizia Penitenziaria ha dimostrato abnegazione, spirito di sacrificio e capacità d’intervento di straordinario livello per la salvaguardia della sicurezza, la tutela della incolumità della popolazione detenuta e della stessa polizia Penitenziaria", ha dichiarato il segretario provinciale del Sappe, Michele Malorni. Che poi ha aggiunto: "All’amministrazione penitenziaria regionale e centrale nonché a tutte le figure anche politiche competenti in materia di sicurezza, a ciascuno per quanto di propria competenza, si lancia un grido di allarme per provvedere ad una urgente integrazione dell’organico di Polizia Penitenziaria con le risorse mancanti nei diversi ruoli"

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