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Cronache
Regionali Campania e Emilia. Pd in bilico. Ma ecco i maxi concorsi pubblici
 

Il posto fisso non si scorda mai e lo si ricorda meglio se a distanza di pochi mesi o un anno si vota.

Una coincidenza, sicuramente. 

A maggio del 2020 si voterà per le regionali in Campania e fra 6-8 mesi per quelle dell’Emilia Romagna. Entrambe Regioni in bilico per il Pd e in cui il centro destra potrebbe giocare una partita determinante per la storia dei prossimi anni. 

 

Nei prossimi giorni, è atteso per il 28 giugno, massimo entro poche settimane, verrà comunicata la data della selezione per circa 10.000 posti a tempo indeterminato che andranno a coprire le varie amministrazioni della Regione Campania. Ieri invece il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha comunicato l’assunzione di 1.300 figure, attraverso una tornata di concorsi a partire dalla metà di luglio. 

 

In Campania si potrà partecipare alla selezione anche se si è residenti in un’altra Regione ed il bando è atteso in Gazzetta Ufficiale entro la fine di giugno 2019. Sarebbero poco meno di 280 gli enti Regionali che hanno aderito, tra cui 263 Comuni compreso quello di Napoli, 5 Comunità montane, 2 Corti d’Appello, la Provincia di Benevento, il Consorzio ASI di Salerno, e l’Agenzia regionale per il turismo. Ma tutti i dettagli tecnici dei luoghi e dei ruoli verranno definite nelle prossime ore, anche se appare certo che le opportunità di lavoro saranno sia per i diplomati che per i laureati (contratti di categoria C e D). La prova preselettiva si dovrebbe svolgere tra agosto e ottobre, quelle scritte tra novembre e dicembre. 

A finanziare il concorso per le 10.000 sarebbe il Fondo sociale europeo ed il Fondo per lo sviluppo e la coesione. Le prime previsioni parlano di 106 miliardi come costo totale della maxi operazione.

A maggio del 2020 si vota in Regione e Vincenzo De Luca del Pd si ricandida.

 

Invece la principale infornata di personale nella regione Emilia Romagna degli ultimi 10 anni o forse di sempre è stata annunciata il 24 giugno dal governatore Stefano Bonaccini in persona e dall'assessore al bilancio e risorse umane Emma Petitti, che hanno spiegato il piano insieme ai sindacati. I concorsi per 1.300 assunzioni, superando i 1.500 con l’arrivo in Regione di 260 dipendenti da altri vari enti pubblici, dovrebbero partire da metà di luglio anche, si è sostenuto, per “svecchiare” la pianta organica dell’ente di circa 4.000 unità.

 

Anche qui i profili richiesti sono in ogni settore, dall’agroforestale al contabile, dall’ingegnere informatico all’impiegato. E tra le strutture impegnate vi sono l'Agenzia regionale per il lavoro, l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'Ambiente e l'energia (Arpae) e l'Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ergo).

 

I due politici hanno parlato di una “nuova fase di merito ed equità” in seguito a “10 anni di blocco del turnover dovuto alle norme statali”. “È un piano importantissimo ma non vogliamo fermarci qui", ha detto il governatore Bonaccini citando fra l'altro anche le 10.000 persone assunte in sanità, negli ultimi tre anni, tra infermieri e medici. 

 

Tra novembre 2019 e febbraio 2020 si voterà per le regionali in Emilia Romagna.

 

 

 

 

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