Regioni: "Negli ospedali semplici laureati". La soluzione per carenza medici
Il documento in sedici punti verrà presentato al ministro della Salute il primo ottobre
Arruolare nel Servizio sanitario nazionale i diecimila medici abilitati e specializzandi per fronteggiare la drammatica carenza di camici bianchi negli ospedali. E' la proposta che gli assessori regionali alla Sanità presenteranno martedì prossimo al ministro Roberto Speranza per cercare di rimediare a un'emergenza che, anche a causa di Quota 100, sta mettendo in ginocchio i nosocomi italiani.
Il documento in sedici punti, approvato dalla Conferenza delle Regioni, prevede sia un pacchetto triennale di misure, sia la revisione sistematica dei fabbisogni e della formazione. Tra i provvedimenti d'urgenza, l'immissione nel Ssn di tutti i diecimila medici bloccati nell'"imbuto formativo". Quindi anche laureati e abilitati - con contratti ad hoc - e specializzandi che non hanno ancora concluso l'iter formativo. Per le modifiche di legge, il traghetto più immediato sarà la prossima legge di Bilancio. Così come per cambiare le norme sul pensionamento: l'idea è di consentire a tutti i medici di restare in servizio fino a 70 anni.
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