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Cronache
Rigopiano, estratto il corpo di una donna. Le vittime sono sette
Rigopiano, trovati vivi i tre cuccioli di Lupo e Nuvola

Sale a sette il bilancio ufficiale della valanga che si è abbattuta mercoledì scorso sull'hotel Rigopiano: i vigili del fuoco hanno individuato ed estratto dalle macerie il corpo di una donna. Il cadavere era in uno stanzino vicino alla zona della cucina e del bar.

Si sta invece ancora lavorando per liberare il corpo della sesta vittima, individuata nella giornata di ieri. Il bilancio provvisorio del disastro è di 11 sopravvissuti, 7 morti e 22 dispersi. All'ospedale di Pescara restano ricoverate tre persone: due bambini e un adulto. E' quanto ha fatto sapere la direzione sanitaria. "I due bambini ancora ricoverati - sottolinea - sono in buone condizioni fisiche e la loro permanenza è dovuta solo a una continuità di protezione psicologica".

A cinque giorni dalla valanga che ha travolto la struttura, i soccorritori sperano ancora di trovare in vita qualcuno in qualche 'sacca d'aria' tra neve, detriti e strutture dell'albergo. Sono stati ritrovati vivi i tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Nuvola e Lupo: i carabinieri forestali li hanno scovati in buono stato tra le macerie dell'hotel Rigopiano. I genitori si erano salvati dal crollo ed erano scesi più a valle nei giorni scorsi. I cuccioli, nati lo scorso 4 dicembre, erano nel locale caldaia. I soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per salvarli. Sono in buone condizioni e saranno presto visitati dal veterinario.
 
Buone notizie per quanto riguarda bambini salvati: "Stanno bene e verranno dimessi oggi", ha fatto sapere Giuliano Lombardi, primario di pediatria dell'ospedale di Pescara. "Stiamo chiedendo la presenza di psicologi è importante la loro figura - ha aggiunto Lombardi -  Abbiamo escluso patologie mediche come conseguenza dell'ipotermia. Ma il percorso non si è concluso. Ci vorrà del tempo e bisogna rispettare i loro tempi".

Vigili del fuoco al lavoro. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante la pioggia che anche stamani continua a cadere sulla zona. "Vigili del fuoco tutta la notte al lavoro" sottolineano gli stessi vigili in un tweet. "Procede l'esplorazione dei locali investiti dalla valanga", sottolineano.

"Cerchiamo di arrivare al cuore della struttura". "La nostra ipotesi operativa è che la slavina possa non aver raggiunto e saturato tutti i locali, che ci sia un cuore della struttura non raggiunto. Se poi lì dentro possano esserci condizioni di vita, questo naturalmente non lo sappiamo. Siamo molto concentrati su questo obiettivo", ha spiegato Luca Cari, portavoce dei Vigili del fuoco, a SkyTg24. "Il lavoro è ininterrotto - ha aggiunto - le nostre squadre si alternano. Proseguiamo nell'esplorazione dei locali dell'interno, seguendo la speranza di trovare ancora persone in vita, anche se non c'è nessuna certezza. Stiamo procedendo da locale a locale, stiamo aprendo varchi in muri anche da ottanta centimetri. Siamo riusciti a sfondare con un escavatore quel muro di neve che ci impediva di far giungere i mezzi pesanti fino alla struttura". Per recuperare il corpo dell'ultima vittima individuata, ci sarà da fare "un lavoro molto lungo, richiederà sicuramente ancora delle ore".

Maltempo e rischio valanghe. Le difficoltà maggiori per le operazioni di ricerca rimangono legate al maltempo e alla viabilità poiché il senso unico alternato sulla strada che conduce al resort non agevola le operazioni. Il rischio valanga permane su tutta la struttura anche se ieri è passato da 4 a 3, comunque un livello elevato.

Inchiesta su hotel e viabilità accesso. "L'inchiesta è alle battute iniziali, non ci sono al momento scenari diversi da quelli che tutti possono immaginare", ha detto il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, sottolineando che tra i filoni di indagine vi sono quelli "relativi a circostanze e decisioni sull'apertura e lo stato di esercizio dell'hotel e sulla viabilità di accesso a quell'esercizio". Sulla tragedia del Rigopiano è stato aperto "un unico fascicolo" contro ignoti, che riguarda tutti gli aspetti della vicenda, compresa la costruzione dell'hotel. Le ipotesi per cui si procede sono quelle di disastro colposo e omicidio plurimo colposo, ha detto la magistrata, non escludendo un successivo "spacchettamento" dei vari filoni di indagine.

La mail e i soccorsi mai arrivati. "Un certo numero di interlocuzioni e di comunicazioni ha avuto delle inefficienze e interferenze", ha detto Cristina Tedeschini, specificando che "non tutte queste inefficienze tuttavia appaiono causalmente rilevanti. Tutto il tema delle comunicazioni, sia telefoniche che mail, Whatsapp, de visu ecc, e dell'individuazione dei soggetti, è importante nell'ambito della ricostruzione degli eventi. Che ci siano state disfunzioni e ritardi nel recepire l'importanza di una comunicazione telefonica è un fatto, ma che questa sottovalutazione abbia avuto una relazione causale nell'efficacia delle operazioni di soccorso non è così certo".

UNA TESTIMONE: "SCAPPATA PRIMA DELLA VALANGA. L'HOTEL OFFRIVA SCONTI PER RESTARE"

Nel frattempo arrivano i racconti dei testimoni e dei sopravvissuti. Una ragazza di 24 anni si trovava all'hotel Rigopiano il giorno prima della tragedia. E a Repubblica racconta: "L'idea era di festeggiare nel resort il compleanno del mio ragazzo, che è il 17 gennaio. L'offerta che avevamo trovato su booking.com, 140 euro per una notte in doppia, valeva solo per quel lunedì e non era rimborsabile. Quando è stato il momento di partire da Pescara stava nevicando tanto e non ero proprio convintissima di andare. Dall'hotel, però, mi hanno telefonato dicendomi che non c'erano problemi, e mi hanno garantito che la provinciale da Farindola sarebbe stata percorribile". E poi la 24enne racconta, sempre a Repubblica"C'era un po' di tensione. Nonostante dentro ci sentissimo sicuri, almeno una decina di clienti se ne voleva andare al più presto. C'era un'aria strana, una luce brutta, lugubre. I due ragazzi della reception hanno offerto ad alcune coppie la possibilità di prolungare la permanenza uno o due giorni, a prezzi scontati. Era un modo per risarcirci del disagio dell'isolamento. Noi non l'abbiamo presa in considerazione. Una coppia di Atri, invece, ha accettato l'offerta dell'hotel: dicevano che al loro paese non c'era l'acqua e l'esercito era in strada per l'emergenza, quindi che per loro era meglio rimanere un'altra notte al Rigopiano. Ora sono tra i dispersi, purtroppo".

IL PAPA' DEL DISPERSO STEFANO FENIELLO: "I MORTI SONO STATI UCCISI"

"Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perche' volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello". Cosi' il papa' di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersi dell'hotel Rogopiano e fidanzato di Francesca Bronzi, salva e ricoverata a Pescara. La responsabilita', secondo Alessio Feniello, che si e' sfogato con i giornalisti, e' "delle autorita'".

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