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Cronache
Rigopiano, al telefono: "Valanga inventata da imbecilli". I morti salgono a 17

I vigili del fuoco hanno recuperato all'interno dell'hotel Rigopiano un altro corpo, non ancora identificato e di sesso femminile. Sale a 17 il numero delle vittime; 12 i dispersi.

 

Rigopiano, la telefonata. La funzionaria: "La valanga sull'albergo inventata da imbecilli"

Quintino Marcella, titolare di un ristorante a Silvi, in provincia di Teramo, ha dato per primo l'allarme dopo la valanga. E' un amico di Giampiero Parete, l'ospite dell'albergo che si è salvato perché era uscito a prendere le medicine per la moglie in macchina. Ecco, come riportata da Repubblica, la concitata telefonata di Marcella al 112.

"Sono Marcella di cognome, Quintino di nome". Sono le 18.20 di mercoledì 18 gennaio. Per quattro volte la funzionaria di alto livello della prefettura, con tono infastidito, risponde che "l'hotel Rigopiano non è crollato", che "questa storia gira da stamattina" e che si sta sbagliando perché a essere crollata è "la stalla di Martinelli, quello delle pecore".

Un equivoco gigantesco, durato per tutti i cinque minuti circa della chiamata che il centralino girò alla sala operativa del Ccs, il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato la mattina stessa nella prefettura di Pescara.

Marcella: "Mi sente?"
Funzionaria: "Sì che la sento".
M: "Sono Marcella di cognome, Quintino di nome. Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp cinque minuti fa, l'albergo di Rigopiano è crollato, non c'è più niente... Lui sta lì con la moglie, i bimbi piccoli... intervenite, andate lassù".
F: "Questa storia gira da stamattina. I vigili del fuoco hanno fatto le verifiche a Rigopiano, è crollata la stalla di Martinelli".
M: "No, no! Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp 5 minuti fa, ha i bimbi là sotto... sta piangendo, è in macchina... lui è uno serio, per favore".
F: "Senta, non ce l'ha il suo numero? Mi lasci il numero di telefono (...). Ma è da stamattina che circola questa storia, ci risulta che solo la stalla è crollata. Che le devo dire?".

Pietropaolo Martinelli è un piccolo imprenditore di Farindola, che produce un formaggio famoso nella zona, il pecorino di Farindola. La sua stalla si trova a pochi chilometri di distanza dall'hotel Rigopiano e il terremoto ne ha danneggiato gravemente il tetto. Per questo motivo il proprietario aveva segnalato il crollo a chi stava gestendo i soccorsi, come racconta ancora Repubblica. Quando la funzionaria sente parlare di Rigopiano, pensa alla fattoria.

La telefonata tra la funzionaria della prefettura e Quintino Marcella continua così.

F: "Come si chiama quel cuoco?".
M: "Giampiero Pareti. È quello della pizzeria, è il figlio di Gino...".
F: "Sì, lo conosco benissimo il figlio di Gino, conosco lui, conosco la mamma. È da stamattina che gira 'sta cosa. Il 118 mi conferma che hanno parlato col direttore due ore fa, mi confermano che non è crollato niente, stanno tutti bene".
M: "Ma come è possibile?".
F: "La mamma dell'imbecille è sempre incinta. Il telefonino... si vede che gliel'hanno preso...".
M: "Ma col numero suo?".
F: "Sì".

Quintino ribadisce che Pareti è "uno serio", uno che non permetterebbe mai una cosa del genere, che ha moglie e figli nell'albergo crollato, che la situazione è gravissima. La funzionaria, però, è irremovibile. Anche perché alle 17.40 dal Ccs dove lei si trova hanno effettivamente chiamato il direttore dell'Hotel Rigopiano, Bruno di Tommaso, per informarsi sulla situazione. Lo hanno fatto perché Pareti stesso, prima di rivolgersi a Marcella, aveva contattato il 118 lanciando l'allarme (nei tabulati telefonici, la chiamata risulta essere partita dal suo cellulare alle 17.08).

È questa la primissima segnalazione del disastro dell'albergo: il centralino la gira prima alla Croce Rossa e poi, da questa, al Ccs. Di Tommaso però è a Pescara, non a Farindola. Non sa della valanga, non lo può sapere. E quando lo contattano per verificare, risponde basandosi sulle uniche informazioni di cui dispone in quel momento: l'hotel è a posto, non gli risulta che sia successo niente. Per questo la funzionaria, di fronte alle insistenze di Marcella, sbotta.

F: "Due ore fa, le confermo, al 118 hanno parlato con l'hotel. Non le dico una bugia! Ma se fosse crollato tutto, pensa che che rimarremmo qua?"
M: "Si metta in contatto col direttore...".
F: "Non so se si rende conto della situazione... Abbiamo gente in strada, gente con la dialisi, anziani. E io per lei... Provi lei a mettersi in contatto con il direttore. Non è scortesia. Arrivederci".

Rigopiano: Procura indaga per disastro colposo  e omicidio colposo plurimo

Un'indagine a 360 gradi su struttura, valanga, viabilita' e comunicazioni. Sulla tragedia di Rigopiano la Procura ha aperto un unico fascicolo contro ignoti, che riguarda tutti gli aspetti della vicenda. Le ipotesi per cui si procede sono quelle di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, nel corso di in un punto stampa sull'inchiesta relativa alla vicenda dell'hotel 'spazzato' via da una slavina. L'inchiesta e' condotta anche dal pubblico ministero Andrea Papalia. L'inchiesta e' alle battute iniziali, ma tutta "la vicenda edilizia relativa all'hotel e' tema di indagine" - ha assicurato il procuratore - "La procedura concessoria che ha consentito l'edificazione dell'albergo, che e' cristallizzata in documentazione che esiste presso il Comune di Farindola, viene acquista, conosciuta e valutata nell'ambito dell'inchiesta". "Valuteremo anche - ha evidenziato - l'esistenza e la congruita' delle compatibilita' di questo progetto con la zona Parco". Il procuratore, inoltre, ha aggiunto: "Se c'e' stata una pratica di ampliamento successiva alla prima concessione io lo sapro'. Se questa pratica di ampliamento e' stata poi in qualche maniera importante nell'ambito di quello che e' successo lo sapro'". L'inchiesta riguarda anche il tema delle comunicazioni "sia telefoniche che mail, whatsapp, de visu ecc" ma per il procuratore aggiunto "tutti i ritardi, i fraintendimenti, le incongruenze e i problemi nella comunicazione che sono avvenuti nel post-valanga hanno avuto una rilevanza causale non epocale, provocando ritardi che verosimilmente sono di circa un'ora". Indagare per l'individuazione dei soggetti, ha spiegato Tedeschini, "e' importante nell'ambito della ricostruzione degli eventi", ma "il fatto che ci siano state disfunzioni e ritardi nel recepire l'importanza di una comunicazione telefonica, non ha avuto una relazione causale nell'efficacia delle operazioni di soccorso". Ultimo filone dell'indagine e' la questione del rischio slavine sottovalutato: "il capitolo valanga e' un pezzo importante di questa indagine", ma secondo il Procuratore "Meteomont (servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe), ha sempre funzionato regolarmente, aveva cominciato a dare un rischio valanga estremamente elevato gia' da 3 o 4 giorni prima dell'evento".

Tags:
rigopiano telefonata valangavalanga inventata imbecilli
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