HOTEL RIGOPIANO, SI SCAVA ANCORA
Sono passati quasi cinque giorni dalle 17.40 del 18 gennaio, quando una valanga ha cancellato l'albergo Rigopiano di Farindola, seppellendo ospiti e personale dell'albergo: il bilancio a stamane e' di 6 vittime, 11 persone ritrovate vive e 23 dispersi. Anche oggi le condizioni atmosferiche non sembrano permettere il volo degli elicotteri ma la strada e' percorribile e, per evitare il traffico dei mezzi di soccorso, e' stato approntato un servizio di navetta in modo che i soccorritori non utilizzino mezzi delle rispettive organizzazioni. La frase che ricorre tra i giornalisti e gli spettatori delle operazioni di soccorso e' "corsa contro il tempo" anche se l'espressione ha ben poco senso, visto che le procedure di soccorso non possono accelerare: il protocollo delle operazioni di salvataggio "urbano" prevedono interventi "leggeri" per tutelare soprattutto coloro che sono ancora sepolti sotto le macerie.
UNA TESTIMONE: "SCAPPATA PRIMA DELLA VALANGA. L'HOTEL OFFRIVA SCONTI PER RESTARE"
Nel frattempo arrivano i racconti dei testimoni e dei sopravvissuti. Una ragazza di 24 anni si trovava all'hotel Rigopiano il giorno prima della tragedia. E a Repubblica racconta: "L'idea era di festeggiare nel resort il compleanno del mio ragazzo, che è il 17 gennaio. L'offerta che avevamo trovato su booking.com, 140 euro per una notte in doppia, valeva solo per quel lunedì e non era rimborsabile. Quando è stato il momento di partire da Pescara stava nevicando tanto e non ero proprio convintissima di andare. Dall'hotel, però, mi hanno telefonato dicendomi che non c'erano problemi, e mi hanno garantito che la provinciale da Farindola sarebbe stata percorribile". E poi la 24enne racconta, sempre a Repubblica: "C'era un po' di tensione. Nonostante dentro ci sentissimo sicuri, almeno una decina di clienti se ne voleva andare al più presto. C'era un'aria strana, una luce brutta, lugubre. I due ragazzi della reception hanno offerto ad alcune coppie la possibilità di prolungare la permanenza uno o due giorni, a prezzi scontati. Era un modo per risarcirci del disagio dell'isolamento. Noi non l'abbiamo presa in considerazione. Una coppia di Atri, invece, ha accettato l'offerta dell'hotel: dicevano che al loro paese non c'era l'acqua e l'esercito era in strada per l'emergenza, quindi che per loro era meglio rimanere un'altra notte al Rigopiano. Ora sono tra i dispersi, purtroppo".
IL PAPA' DEL DISPERSO STEFANO FENIELLO: "I MORTI SONO STATI UCCISI"
"Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perche' volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello". Cosi' il papa' di Stefano Feniello, 28 anni, tra i dispersi dell'hotel Rogopiano e fidanzato di Francesca Bronzi, salva e ricoverata a Pescara. La responsabilita', secondo Alessio Feniello, che si e' sfogato con i giornalisti, e' "delle autorita'".