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Cronache
Ristampiamo moneta: il grido pacifico di Piazza del Popolo

Sabato 30 maggio a Roma la scena è presa dalle Forze dell'ordine nel tentativo di respingere l’adunata dei gruppi Marcia su Roma e Mascherine Tricolori, che si dirigono Piazza Montecitorio. 

In contemporanea, in Piazza del Popolo, si svolge in maniera pacifica una manifestazione autorizzata: si tratta dell’esordio pubblico del movimento StopEuropa-Italexit, fondato da Michele Farina, avvocato foggiano assurto alle cronache per aver raggiunto un milione di adesioni su Facebook nel periodo del lockdown e per aver respinto un attacco informatico subito da Anonymous per screditare il suo gruppo.

In Piazza del Popolo sono numerosi gli interventi coordinati dal giornalista romano Riccardo Corsetto, tra cui spicca quello dell'economista Nino Galloni , che illustra i vari passaggi su come il Ministero del Tesoro possa e debba tornare a stampare una moneta nazionale. 

L'obbiettivo della manifestazione è quello di creare un comitato fra le varie forze politiche per ristampare la Lira, moneta che dovrebbe affiancarsi all'Euro per le spese nazionali, l'importanza di questa nuova valuta è sottolineata dalla necessità di riappropriarsi della sovranità necessaria per garantire una sicurezza monetaria. Si è parlato anche di collegare la Lira alle riserve auree detenute dallo Stato per far sì che la nuova moneta non subisca svalutazioni tali da renderla carta straccia. 

Michele Farina ha ribadito la necessità di convocare una costituente con tutti i gruppi che militano in tal senso, esortando pubblicamente varie personalità tra cui: Gianluigi Paragone e Vittorio Sgarbi, a unirsi alla lotta per riottenere una sovranità monetaria. Nei vari interventi vengono ribaditi i vari cambiamenti di pensiero del Movimento 5 Stelle e della Lega a riguardo, che a parole sono favorevoli al ritorno dell’uscita dall’euro ma nel concreto non vogliono agire. Si è parlato anche di un'eventuale uscita dall'Europa se l’Unione , anziché rappresentare un vantaggio, si trasformasse solo un in un padre-padrone pronto ad imporre continuamente vincoli assurdi all’Italia. 

Sulle mura del Pincio campeggia un grandissimo striscione, apposto con cura da un nobile milanese in trasferta politica, l’ avvocato Alessandro Verga Ruffoni Arborio, che riassume alcuni concetti piu accesi del Fronte antieuropeista: NO EURO -ITEXIT -NO MES. 

Non vogliamo fare la fine della Grecia! Tuona Michele Farina sottolineando la necessità di stampare una moneta italiana anche per evitare la scure del Mes, che arriverebbe a portare la Troika europea in italia, paventando le difficoltà e le ristrettezze economiche subite dal popolo greco.

"In Europa tanti Paesi tra cui il regno di Danimarca, l'Ungheria e la Romania hanno ancora la loro moneta nazionale, non si capisce perché anche l'Italia non possa avere la propria" ha sottolineato l'avvocato foggiano.

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