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Cronache
Rom picchiata a Roma in metro dopo un tentato scippo

Per capire dal punto di vista sociologico quello che sta avvenendo in Italia, in Europa e nel Mondo è istruttivo un episodio accaduto l’altro ieri in metro a Roma. La vicenda è raccontata su Facebook dalla giornalista di Rainews24 Giorgia Rombolà. All’altezza della fermata metro di Sangiovanni una giovane Rom tenta di rubare il portafoglio ad un passeggero, ma l’azione criminale fallisce.

Ne nasce una colluttazione in cui intervengono dei Vigilantes e la Rom cade a terra con la figlia. L’uomo vittima del tentato furto reagisce e strappa -così racconta la giornalista-la donna ai Vigilantes e la picchia. La Rombolà urla contro l’uomo, i Vigilantes gli riprendono la Rom e se ne vanno insieme alla vittima del tentato furto.

La giornalista resta e viene riempita di insulti dai passeggeri per la sua difesa della Rom.

Premesso che ogni reazione violenta fa condannata e nel caso punita, vista anche la presenza di un minore, desta però meraviglia la meraviglia (scusate il voluto gioco di parole) della Rombolà che ieri viene supportata da un articolo su la Repubblica di Gabriele Isman e dal solitamente saggio Massimo Gramellini sul Corriere della Sera.

Quello che manca in una certa area sociale, la sinistra elitaria, è l’analisi che lo stesso Marx raccomandava per interpretare la realtà e Antonello Venditti perculava saggiamente in “Bomba o non bomba”. Se gli intellettuali, e i giornalisti in genere lo sono, non ne fanno uso rischiano queste figure da sprovveduti.

Cosa si aspettava la Rombolà dalla gente inferocita da anni di buonismo a senso unico? Un applauso liberatorio per il suo intervento a favore della giovane aspirante ladra (se non ha precedenti)?

Oppure si aspettava che gente che lavora, che fatica, che si suda ogni giorno la pagnotta con lavori manuali mal retribuiti esaltasse il suo spirito intellettuale e le appuntasse una medaglia di ringraziamento sul petto?

Non capire lo stato di esasperazione raggiunto dalla gente comune significa non capire niente di quello che sta succedendo nel mondo, non solo in Italia. Decenni di comportamento ipertollerante nei confronti di chi delinque hanno prodotto un epocale cambiamento politico come reazione ad uno stato di cose non più gestibile. Episodi certamente da stigmatizzare, come quello avvenuto in metro, danno però la cartina di tornasole dello scollamento tra élite e gente comune. Ed è proprio questo atteggiamento vittimistico che scatena ulteriormente il populismo. Non è normale né giusto picchiare una Rom, ma neppure è normale né giusto essere derubati ogni giorno in metro.

Una considerazione di risposta a Gramellini che cita ironicamente oggi la “signora Gente”, madre incinta del populismo. La signora Gente, come la chiama lei caro Gramellini, è malridotta, è stata scippata  e picchiata innumerevoli volte, non ha avuto quasi mai giustizia, ha fame, ha sete, rispetta la legge ma non è rispettata. Come direbbe il Marchese del Grillo: “Può essere un po’ incazzata o no?”.

 

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