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Cronache
Ruby, Berlusconi assolto dopo 6 anni: figuraccia della procura, che non ci sta
Pm Tiziana Siciliano

Ruby-Ter, il pm Siciliano perde e non lo accetta: "Berlusconi? Per noi c'erano prove della corruzione"

Oltre sei anni di processo e indagini, per un pugno di mosche. Anzi, nemmeno quello, visto che dopo due ore di camera di consiglio è arrivata l’assoluzione con formula piena, perché “il fatto non sussiste”. Parole chiare, su cui l'accusa ha fatto orecchie da mercante, forse perché l’imputato è Silvio Berlusconi, e perché il procuratore aggiunto nel processo milanese “Ruby-Ter” è Tiziana Siciliano.

Pochi minuti dopo la lettura della sentenza con cui il leader di FI è stato scagionato dall’accusa di corruzione in atti giudiziari la pm ha ribadito, in barba ai giudici di Milano ha ribadito la “convinzione che ci siano state le false testimonianze e corruzione”. "Non c'è amarezza, noi abbiamo lavorato con profonda convinzione, bene - ha aggiunto - mettendoci tutto l'impegno possibile: Le prove dal nostro punto di vista, che vedevano il ruolo come testi delle giovani, conducevano senza dubbio alcuno al fatto che ci fossero fatti di corruzione, elemento che manteniamo. La lettura nostra continua ad essere questa" ha dichiarato Siciliano a fianco del collega pm Luca Gaglio. E ancora: "Loro hanno mentito, è accertato con due sentenze passate in giudicato, questo è il presupposto, poi il tema è squisitamente giuridico: se hanno mentito nella veste di testi o di soggetti che avrebbero dovuto avere un'altra qualifica, che non sarebbero stati tenuti a dire la verità". Lo ha spiegato facendo riferimento alle motivazioni del verdetto, che sono state anticipate nella sostanza dal Tribunale con una nota del presidente Fabio Roia.

Sarebbe per un mero “cavillo giuridico”, quindi, che Berlusconi è stato assolto: le ventuno giovani andavano sentite come indagate, quindi i loro verbali raccolti nei primi due processi Ruby - come testimoni - sono stati dichiarati inutilizzabili nel dibattimento. Questo “incide sulla stessa possibilità di configurare sia la falsa testimonianza, sia la corruzione in atti giudiziari”, scrive nella nota il tribunale. Non ci può essere la falsa testimonianza se un soggetto non riveste la qualità di testimone. E non può esserci la corruzione in atti giudiziari se non vi è la qualifica di pubblico ufficiale derivante dalla qualifica di testimone.

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