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Cronache
Sai hackerare un satellite? Fallo! E l’Aeronautica Usa ti ricompenserà

Pensi di sapere hackerare un satellite o la sua stazione di terra? Dillo allo staff dell’Air Force degli Stati Uniti d’America o partecipa al prossimo summit degli hacker più agguerriti del mondo, che ogni anno si tiene negli Stati Uniti.

L’AirForce, l'aeronautica militare degli Stati Uniti, vuole apprendere come difendersi dagli attacchi hacker, imparando proprio da questi ultimi loro. Per tale motivo ha deciso di mettere in orbita un satellite per consentire agli smanettoni informatici di tutto il mondo di tentare di dirottarlo. Il tutto allo scopo di imparare come si fa sicurezza dai più bravi. 

“Stiamo ancora conducendo procedure di sicurezza informatica degli anni '90”, ha spiegato Will Roper, assistente segretario dell'Aeronautica per l’acquisizione, la tecnologia e la logistica. Roper, in qualità di Executive Acquisition Service dell'Air Force, è responsabile e sovrintendente alle attività di ricerca, sviluppo e acquisizione dell'Air Force per un budget annuale superiore a 60 miliardi di dollari e per oltre 550 programmi di acquisizione ed è anche il principale consigliere del Segretario e Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica per gli sforzi di ricerca e sviluppo, test, produzione e modernizzazione all'interno dell'Aeronautica.

 

Alla conferenza mondiale più importante per gli hacker, tenutasi a Las Vegas anche nell’estate del 2018, la Def Con 26, la l'Air Force si presentò con un caccia F-15 che sottopose agli attacchi hacker, con l’effetto che il sistema dati del caccia venne completamente smantellato.

 

Ora Roper e company alzano la posta con un ragionamento mirato e mettendo anche a disposizione di chi sarà così bravo, grazie ad una partnership con HackerOne (società che si occupa di sicurezza informatica) una ricompensa di molte migliaia di dollari: “Dobbiamo superare la nostra paura di abbracciare esperti esterni per aiutarci a essere sicuri”, ha spiegato Roper. Il dirigente di alto grado ha raccontato che il modello da sempre adottato per gestire la sicurezza informatica è lavorare con sistemi “molto chiusi”. “Presumiamo che se costruiamo cose a porte chiuse e nessuno le tocca, saranno sicure. Ciò potrebbe essere vero in una certa misura in un mondo analogico. Ma nel mondo sempre più digitale, ogni cosa è fatta di software”, ha spiegato ed è quindi attaccabile con effetti che possono risultare devastanti per la sicurezza nazionale.

 

Il problema sembra tutt’altro che peregrino. Il punto debole di questi sistemi sarebbe la filiera che li ha costruiti. In genere grandi mezzi o macchine vengono assemblati e costruiti anche da aziende piccole che hanno proposte geniali e soluzioni adeguate ma spesso non i sistemi di sicurezza di organizzazioni come l’Air Force. Così l’Aeronautica militare degli Stati Uniti ha deciso di fare il salto di qualità e scavare tra le insidie della sicurezza che affliggono le cosiddette parti di terze dei progetti. Mentre in Italia si disquisisce sul tassare o meno le merendine c’è chi utilizza i suoi mezzi economici e il cervello per muoversi sulle questioni davvero strategiche. La gestione oculata e strategica del denaro pubblico è essenziale per fare salti di qualità, quelli che in Italia spesso sono chimere.

 

L'Air Force lancerà la competizione dal vivo sei mesi prima del prossimo summit di hacker Def Con, a cui partecipano sempre una fitta schiera di hacker italiani, in attesa di qualcuno che possa hackerare il satellite messo a disposizione o la sua stazione di terra.

I dettagli della “gara” sono ancora in fase di definizione così come il premio che spetterà ai più bravi hacker partecipanti.

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