Sanità, rapporto Ocse mostra ombre Italia. Regimenti (Lega): "Ultimi in Ue"
REGIMENTI (LEGA): “ITALIA FANALINO DI CODA IN UE”
Il sistema di assistenza sanitaria in Italia è sicuramente all’avanguardia, con eccellenze riconosciute, progetti di ricerca innovativi, professionalità qualificate. Ma il rapporto “State of Health in the EU: Italy. Country Health Profile 2019” redatto dall’Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari dell’Ocse e presentato ieri a Bari, che ha analizzato il sistema sanitario italiano paragonandolo a quello di 26 Stati membri dell’Ue, getta ombre inquietanti sul suo futuro.
“L’Italia resta il fanalino di coda in Europa anche per la spesa sanitaria”commenta al riguardo l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, membro della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, che sottolinea come “le prospettive siano a tinte fosche anche per la carenza di personale medico”.
Proprio per quanto riguarda i medici, lo studio spiega che la metà dei medici attivi in Italia ha un'età superiore ai 55 anni, il che accresce la preoccupazione riguardo alla carenza di personale nel futuro. Anche se il numero di medici e infermieri per abitante ha registrato un leggero aumento nell’ultimo decennio. Dal Rapporto emerge poi come la formazione e l’assunzione di nuovi medici sia limitata dalla mancanza di tirocini e specializzazioni post-laurea, mancano anche opportunità di lavoro per i neo-medici, che spesso sono costretti ad emigrare. Tra il 2010 e il 2018, si legge ancora nel documento, oltre 8.800 neolaureati in Medicina o medici già in possesso di una formazione completa hanno lasciato l’Italia. Inoltre, l’ambito della pratica infermieristica rimane limitato e non sono previsti ampliamenti di ruolo.
Insomma, l’Ocse dipinge un quadro tutt’altro che roseo. “Il Governo investe poco e male in sanità – incalza Regimenti – dimentica la necessaria formazione professionale, trascura la precarietà che interessa il settore, con medici e infermieri sempre più privi delle necessarie tutele salariali e sociali, non valorizza abbastanza la ricerca e la sperimentazione”.
L’Ocse indica che la spesa sanitaria in Italia è inferiore alla media europea: nel 2017 l’Italia ha destinato alla sanità l’8,8 % del proprio Pil, collocandosi al di sotto della media europea, pari al 9,8%. La spesa sanitaria pro capite si è attestata a 2.483 euro, oltre il 10 per cento in meno rispetto alla media dell’Europa, pari a 2.884 euro. Tutto ciò, conclude l’esponente leghista, che tra l’altro svolge la professione di medico legale, “dimostra come siano urgenti da parte del Governo interventi efficaci e meno superficiali, più vicini ai problemi reali dei cittadini e con una visione strategica”.
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