Scontri Piacenza: individuati i volti degli aggressori del carabiniere ferito
Secondo quanto riferisce Manola Sambo, dirigente veneta di comunità, uno degli aggressori del carabiniere a Piacenza è Lorenzo Canti, già noto alla Digos
Inizia a stringersi il cerchio intorno ai protagonisti degli scontri che sabato scorso a Piacenza - durante un corteo di protesta per l'apertura di una sede di CasaPound nel centro cittadino - sono culminati con l'aggressione a cinque Carabinieri uno dei quali, il brigadiere capo, Luca Belvedere, accerchiato e picchiato, ha subito una frattura scomposta ad una spalla che sara' operata domani. E se dagli ambienti investigativi piacentini - pur nel massimo riserbo e senza che vi siano ancora indagati - trapela come Polizia e Carabinieri abbiano gia' individuato alcuni volti grazie alle immagini degli scontri (secondo quanto riferisce sul proprio profilo Facebook Manola Sambo, dirigente veneta di comunità, uno degli aggressori è Lorenzo Canti, già noto alla Digos - foto in alto), da Bologna, il ministro dell'Interno, Marco Minniti, dopo aver incontrato il brigadiere, assicura che non vi sara' "tregua fino a quando non avremo individuato i responsabili. Solitamente per quello che hanno fatto", per questo tipo di aggressioni, scandisce "si va in galera".
Le parole del responsabile del Viminale, affiancato dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli e dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, scorrono veloci nella caserma del Quinto Reggimento Carabinieri Emilia-Romagna - da cui provengono tutti i militari coinvolti nella vicenda piacentina - a rimarcare la "vicinanza molto forte delle istituzioni del nostro Paese, dello Stato all'Arma dei Carabinieri. Sono grato che qui con me siano presenti sia il Capo della Polizia, sia il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri per dare anche un senso di fortissima unita' di coloro che operano sul territorio". E che sul campo lavorano quotidianamente in modo, per dirla con le parole di Minniti, da offrire "le condizioni perche' sia garantita la possibilita' per ciascuno di poter manifestare liberamente sapendo che c'e' un limite invalicabile ed insuperabile: quel limite e' la violenza".
Violenza, "da branco selvaggio" che non ha nulla a che vedere "con i valori della democrazia", argomenta il ministro dell'Interno che, sabato, e' costata al piu' grave dei cinque Carabinieri feriti "una frattura che sara' ridotta domani. Ci sara' l'operazione - osserva il generale Nistri -: si potra' fare una diagnosi e, soprattutto, una prognosi certa" sui tempi del recupero definitivo. "Vederlo in piedi - conclude Minniti - per me ha significato poter tirare un sospiro di sollievo. E penso che questo sospiro di sollievo lo possano tirare tutti gli italiani che guardano l'Arma dei Carabinieri e le forze di Polizia sul territorio con rispetto, ammirazione e stima".
Sul versante politico, infine, va registrata la posizione del sindaco di centrodestra di Piacenza, Patrizia Barbieri che bacchetta il Pd definendo "fuori luogo e strumentali le accuse" rivolte "al Comune" dai democratici intenzionati a presentare un'interrogazione sugli scontri lamentando la gestione della vicenda da parte dell'Amministrazione comunale anche alla luce delle accuse di allarmismo rivolte nel 2016 dalla parte politica avversa all'allora sindaco di centrosinistra, Dosi, per le misure di sicurezza adottate nel corso di una manifestazione di protesta in citta'.