Scuola, firmato nuovo contratto: aumenti da 81 a 111 euro
Scuola, dopo nove anni firmato il nuovo contratto nazionale: aumento di stipendio di 85 euro
Firmato questa mattina il rinnovo per il contratto della scuola, universita', Afam e settore della ricerca. Sono coinvolti 1,2 miloni di dipendenti. In un tweet la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli ha dichiarato: "Soddisfatti per intesa. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza e' investimento sul futuro".
Gli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto della scuola vanno da un minimo di 81 a un massimo di 111 euro, rendono noto fonti sindacali. Non ci sara' nessun aumento dell'orario di servizio. Quota parte del merito sara' utilizzata per gli aumenti contrattuali. La restante parte sara' oggetto di contrattazione di istituto.
Ferie e permessi sono rimasti uguali sia per i docenti che per gli ATA. Le sanzioni discipinari sono state rinviate a una successiva sequenza contrattuale. Gilda e Snals non hanno sottoscritto il contratto.
Scuola: sindacati soddisfatti, rinnovo contratto segna una svolta
"Un milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi, hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e di riduzione degli spazi di partecipazione e di contrattazione". E' quanto scrivono i sindacati in una nota congiunta a firma Franco Martini segretario confederale Cgil, Ignazio Ganga segretario confederale Cisl, Antonio Foccillo segretario confederale Uil, Francesco Sinopoli segretario generale Flc Cgil, Maddalena Gissi segretaria generale Cisl Fsur e Giuseppe Turi segretario generale Uil Scuola Rua. il contratto "segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. "Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle Confederazioni con l'accordo del 30 novembre 2016, per la scuola da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro - scrivono i sindacalisti - Pienamente salvaguardato per le fasce retributive piu' basse il bonus fiscale di 80 euro. Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale, al contrario, si introducono nuove opportunita' di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge". Per i sindacati, il contratto "segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle Rsu nell'imminenza del loro rinnovo". Tra le altre novita' di rilievo, "il diritto alla disconnessione a tutela della dignita' del lavoro, messo al riparo dall'invasivita' delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie". Per quanto riguarda il personale docente della scuola - sottolineano le organizzazioni sindacali - si e' ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l'obiettivo di una piena garanzia di tutela della liberta' di insegnamento. Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarita' di scuola, assumendo in modo esplicito un'identita' di scuola come comunita' educante, si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialita'".
Questo contratto, la cui vigenza triennale 2016-18 si concludera' con l'anno in corso, osservano ancora, "assume forte valenza anche nella prospettiva del successivo rinnovo di cui vengono poste le basi e dell'impegno che comunque andra' ripreso anche nei confronti del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, per rivendicare una politica di forte investimento nei settori dell'istruzione e della ricerca. Si chiude cosi' una lunga fase connotata da interventi unilaterali, aprendone una nuova di riconosciuto valore al dialogo sociale".