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Cronache
Selvaggia Lucarelli, ecco chi è la blogger nella bufera per il caso Pedretti
Selvaggia Lucarelli 

Selvaggia Lucarelli, dalle polemiche alle "inchieste" social

Con il rinvenimento del corpo di Giovanna Pedretti, la ristoratrice lodigiana trovata senza vita il 15 gennaio, le tabelle si sono girate e Selvaggia Lucarelli è passata da accusatore ad accusata, per una parte del web, addirittura complice di una gogna mediatica che potrebbe aver contribuito al tragico epilogo. Di fronte alle minacce di morte e all'ondata di odio, la blogger ha lasciato un lungo messaggio sul suo profilo Twitter, attribuendo la colpa ai "social brutti e cattivi", usati come capro espiatorio dal giornalismo. Il post ha mostrato una Lucarelli insolitamente vulnerabile, con un linguaggio più concitato del solito e una perdita di lucidità che solitamente non le appartiene. La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social network, con molti che puntano il dito e si interrogano sul modo giusto di interpretare gli eventi. Da un lato, la verifica delle incongruenze nelle notizie viene percepita da molti come una pratica giusta e doverosa, mentre dall'altro lato, c'è chi condanna l'accanimento mediatico, specialmente quando questo si abbatte su una persona il cui unico errore sembra essere stato quello di aver sottovalutato il potere e le conseguenze dei social media

Selvaggia è un fenomeno che, nel bene e nel male, non lascia indifferente. Nota per essere spesso in prima linea nel debunking dei miti del web, si trova ora, insieme al compagno Lorenzo Biagiarelli, al centro di una nuova tempesta mediatica. Questa volta la vicenda riguarda il tragico caso di Giovanna Pedretti, morta dopo essere stata coinvolta in una polemica legata a una controversa recensione del suo locale. La Procura di Lodi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Un caso che Lucarelli ha inizialmente contribuito a portare alla luce, sollevando dubbi sulla recensione incriminata, e che è stato poi infiammato ulteriormente anche dal compagno, lo chef Biagiarelli, che da giorni manca dagli schermi di "È sempre mezzogiorno", il programma  condotto sui Rai1 da Antonella Clerici, in cui è protagonista fisso dal 2020. Lo stesso Biagiarelli, legato a Selvaggia dal 2007, non è stato risparmiato dalle critiche sui social per aver messo in dubbio per primo la recensione di protesta della donna. Non è la prima volta che lo chef si trova al centro di una disputa. Già in passato, la sua partecipazione al programma "Ballando con le stelle" di Milly Carlucci, aveva suscitato non poche polemiche. La controversia era dovuta alla presenza di Selvaggia Lucarelli tra i giudici del programma, situazione che ha portato anche l'intervento del Codacons, che denunciava un potenziale conflitto d'interessi.

Tuttavia, in questo tumulto di opinioni e reazioni, emerge una riflessione amara sulla natura stessa dei social media e sul ruolo che personaggi come Lucarelli vi giocano. Da una parte, il loro contributo nel smascherare falsità e ingiustizie è indiscutibile; dall'altra, si pone il problema delle conseguenze, talvolta devastanti, che possono scaturire da un'esposizione mediatica intensa e spesso spietata. La situazione di Selvaggia Lucarelli, quindi, diventa emblematica di una sfida più ampia: quella di navigare le acque turbolente dell'informazione e della comunicazione digitale, cercando di bilanciare la verità e la giustizia con la compassione e il rispetto per l'individuo. 

L'approccio comunicativo di Selvaggia Lucarelli, come evidenziato, è caratterizzato da una tendenza a esasperare i racconti e i dettagli, e utilizzare titoli fin troppo roboanti. Tuttavia, è innegabile che in molte occasioni le sue indagini e le sue denunce si sono rivelate accurate e hanno portato alla luce verità importanti. Un esempio lampante è quello delle “raccolte fondi-truffa”, come nel caso legato a Chiara Ferragni, esponendo ulteriori operazioni di marketing legate alla beneficenza, oltre quella del Pandoro-gate, che hanno coinvolto la nota influencer. La Lucarelli, in questi contesti, non si limita a esprimere opinioni personali, ma conduce indagini che spesso sfociano in rivelazioni significative, talvolta portando i casi all'attenzione delle autorità giudiziarie. Questo modo di operare la rende una figura controversa, in quanto si trova spesso a scontrarsi con le reazioni emotive e talvolta aggressive del pubblico e dei soggetti coinvolti. Tra le altre opere "lucarelliane" si nota anche il caso della raccolta fondi per il ragazzo amputato dopo l'attacco di uno squalo, dove la Lucarelli aveva sollevato dubbi e critiche sulla raccolta stessa (organizzata dagli amici del ragazzo) generando reazioni forti, sia contro di lei sia a suo sostegno. Allo stesso modo, la sua critica verso la studentessa di medicina veronese laureata in tempi record, attaccata dalla Lucarelli per essere una "privilegiata" grazie alle sue condizioni economiche. 

Insomma Selvaggia è un vero e proprio tornado mediatico: diretta, pungente, a tratti spietata e sgarbata, e con un senso dell'ironia tutto suo. Tra un’alzata di bacchetta a Ballando con le Stelle (in cui è giudice dal 2016) e una battaglia a suon di post con i tassisti italiani, la blogger porta constantemente sotto i riflettori dei social le ipocrisie che popolano il mondo del web, dello spettacolo e anche altro. Ma perché è così antipatica ai colleghi? Sarà che il suo modo di comunicare, sfrontato, tagliente e senza mezzi termini, non rientra facilmente nelle grazie di tutti. È una che "fa rumore" e quando abbraccia una causa lo fa con l'ardore di un Leonida che si prepara a fronteggiare i persiani, ma in questo caso, Selvaggia è sola, senza l'appoggio dei suoi trecento compagni d'arme.

Personaggi come lei prosperano grazie alle loro capacità mediatiche, alla sfacciataggine e all'uso spregiudicato della provocazione. Ma chi è veramente Lucarelli? Una paladina della verità o una sorta di illusionista mediatica che si spaccia per giornalista, portando avanti "inchieste" che, in realtà, hanno ben poco di giornalistico? La verità, al di là delle apparenze, è che Selvaggia Lucarelli non è una giornalista nel senso classico del termine. Non è professionista e ancor meno una giornalista d'inchiesta. In passato è stata pubblicista, ma non ha mai superato l'Esame di Stato per diventare giornalista professionista. Tuttavia, quando l'Ordine dei giornalisti stava per radiarla per violazione del codice deontologico, ha preferito cancellarsi autonomamente per evitare l'onta di essere espulsa. 

Eppure dal lontano 2002 con la nascita del blog "Stanza Selvaggia", Lucarelli ha sempre dimostrato una costante attenzione ai trend, ai personaggi, ai fenomeni e alle polemiche che animano il dibattito televisivo e social. Una costanza che denota non solo una grande passione per il suo lavoro, ma anche una certa predisposizione a un approccio provocatorio e, diciamolo, un po' disturbante. Chi si imbatte nei suoi onnipresenti post sui social network capisce subito che Selvaggia ha un certo "pallino" per immergersi nelle vicende altrui, spesso tirando in ballo i diretti interessati in risse mediatiche. Con Selvaggia, non ci si annoia mai: c'è chi la segue con ammirazione e chi, invece, la vorrebbe fermare. Quest'ultima categoria, quella degli hater, sembra essere piuttosto vasta e variegata, comprendendo sia personaggi pubblici sia semplici utenti dei social. La sua fama è tale che, digitando "Selvaggia Lucarelli" su Google, tra i primi risultati appare una pagina web intitolata “Selvaggia Lucarelli blog”. Ma attenzione, non si tratta di un omaggio alla blogger, bensì di un sito dedicato a mettere in luce gli aspetti meno lusinghieri della sua carriera, un vero e proprio catalogo delle sue "malefatte". E, come un grido d'aiuto, in fondo a ogni post c'è un invito ai lettori: “Sei una vittima di Selvaggia Lucarelli? Contattaci e ti aiuteremo”.

In questo contesto, Selvaggia rappresenta una figura che polarizza: per alcuni è una sorta di eroina moderna del "giornalismo", per altri un esempio negativo di come la comunicazione sui social possa trasformarsi in un'arma a doppio taglio. La blogger incarna perfettamente il detto "bene o male, purché se ne parli", curioso è che dopo il boom del caso Ferragni e l'oramai celeberrimo Pandoro, su cui Lucarelli ha sollevato il sipario, la stessa Selvaggia si sia ora trovata dalla stessa parte dell'influencer, inghiottita dal vortice impetuoso dei social network, quegli stessi palcoscenici virtuali che entrambe hanno dominato con maestria incontestata. Regine del proprio web, sia Selvaggia che Chiara sono finte al centro della notizia e rischiano il trono social, seppure in modo diverso e per ragioni diverse. E così, tra un tweet e un post, la ruota della fortuna virtuale continua a girare, lasciandoci a chiederci: chi sarà il prossimo a salire, e chi a scendere?

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