Sentenza Mediolanum pro Berlusconi: indagati giudici e avvocati
Indagine su un mediatore e giudici del Consiglio di Stato per corruzione in atti giudiziari. Il sospetto: promessa di soldi in cambio di sentenza pro Berlusconi
CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI: INDAGINE SULLA SENTENZA MEDIOLANUM FAVOREVOLE A BERLUSCONI
Antefatto: 2016. Una sentenza del Consiglio di Stato riconsegna alla Fininvest di Silvio Berlusconi il 20 per cento di Banca Mediolanum. I giudici danno così pienamente ragione alle richieste dell'ex Cavaliere dopo che nel dicembre 2015 avevano concesso una sospensiva alla decisione di Bankitalia, che nel 2014 impone a Berlusconi di cedere il 20 per cento dell'istituto dopo la condanna definitiva subita per frode fiscale.
Ora però è nata un'inchiesta intorno a quella sentenza del 2016. Perquisendo la casa di un funzionario di Palazzo Chigi, due anni fa, i finanzieri che indagavano su un giro di giudizi pilotati e di magistrati corrotti avevano trovato denaro e la copia della sentenza. Da lì l'indagine, con il sospetto che ci sia stato il tentativo di pagare mazzette per avere una sentenza favorevole.
La Procura di Roma indaga con l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari. L'avvocato Francesco Marascio, spiega il Fatto Quotidiano, è indagato "quale intermediario, prometteva denaro a giudici del Consiglio di Stato. Insieme a lui i giudici che si occuparono di quella sentenza. Berlusconi non risulta indagato, e per gli investigatori resta al momento un soggetto ignaro rispetto alla vicenda.
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