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Cronache
Sicilia, amministratori massoni: Ue contro la legge che obbliga a dichiararlo

Sicilia, l'Ue contro la legge regionale sulla massoneria che obbliga gli amministratori pubblici a dichiarare l'appartenenza a una loggia 

Un amministratore pubblico in Sicilia deve avere la libertà di non dichiarare pubblicamente l’appartenenza a una loggia massonica. È questo, in sintesi, quello che emerge da un documento della Commissione europea - Direzione Generale Giustizia e Consumatori che stronca di fatto la legge regionale siciliana che obbliga gli amministratori pubblici dell’isola a dichiarare l'affiliazione a logge massoniche.

Una nota di sintesi del documento, inviata dal Commissario dello stato della Regione Sicilia, è stata letta pubblicamente dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè durante la presentazione a Palermo del libro di Stefano Bisi (Gran Maestro del Grande Oriente d'italia) “Il biennio nero 1992 1993. Massoneria e legalità trent’anni dopo”.

Palermo Presentazione del libro del Gran Maestro Stefano Bisi "Il biennio nero"

 

Il testo della nota letta da Miccichè

La Commissione della Unione Europea (UE) Direzione Generale Giustizia e Consumatori – viene sottolineato nel documento– ha aperto un caso pilota in merito alla disciplina prevista della legge regionale 12 ottobre 2018, n. 18, in materia del solo obbligo di dichiarare l’affiliazione ad associazioni massoniche per i componenti, tra l’altro, dell’Assemblea Regionale. Le disposizioni hanno fatto sorgere il dubbio – rimarca il Commissario dello stato rivolgendosi al presidente dell’Ars– della violazione dei principi dell’Unione (e dell’ordinamento costituzionale italiano) riguardanti il rispetto della vita privata, della libertà di pensiero e della non discriminazione. Dopo aver fornito un primo riscontro, adesso la Commissione UE pone anche il seguente quesito: ”le autorità italiane possono spiegare le garanzie specifiche messe in atto per garantire la protezione dei dati personali che, nel caso di specie, riguardano questioni sensibili?”. A tal riguardo, chiedo di poter ricevere cortesi notizie riguardanti il Palamento siciliano.

All’incontro, che si è tenuto nella sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, dedicato al libro del Gran Maestro, che ricostruisce il difficile periodo vissuto dal Grande Oriente durante l’inchiesta sulla Massoneria avviata dall’allora procuratore di Palmi Agostino Cordova, che si concluse in una bolla di sapone ma che ebbe pesanti ricadute, sono intervenuti anche la giornalista Rosy Abruzzo, gli avvocati Fabio Federico e Raffaele D’ Ottavio, e l’onorevole Lo Curto. Presente anche il presidente del Collegio della Sicilia Antonino Recca e il Gran Tesorieriere Giuseppe Trumbatore, oltre a numerosi fratelli della Circoscrizione.

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