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Cronache
Sicilia, bellezza e ottima amministrazione ma le sardine attaccano Salvini

6000 persone anche in Sicilia gridando ‘Palermo non si lega’, ‘Seimila sardine antifasciste’ e cantando ‘Bella Ciao’.

 

Di questo movimento itinerante, nato nella stessa Piazza Maggiore a Bologna dove si raccolsero i primi grillini guidati da Beppe Grillo nel Vaffaday, si può cominciare a fare qualche osservazione, pur mantenendo rispetto della gente in piazza.

Le sardine, la Sicilia e Bella Ciao

La prima.

Il ‘sardinismo’ è tutto, secondo il suo ideatore, ‘spontaneamente’ apolitico e apartitico, ma tutto ‘spontaneamente’ di sinistra. In ogni caso nessun media è riuscito a scovare un manifestante, uno solo, che avesse la sincerità di dire che era un deluso di destra. Di quelli nemmeno l’ombra.

Quindi senza colorazioni politiche, salvo quella rossa di sinistra. E vivaddio non si dica che sono ‘costole’ di Romano Prodi, quasi fosse una vergogna.

 

La seconda.

Tutti, dal creatore al designer del logo, si dichiarano sempre apolitici e apartitici , senza bandiere, salvo essere uniti da un unico obiettivo ‘quello di essere contro la dittatura di Salvini e della Lega’.

Qualcuno ci vuole credere?

E’ fra l’altro noto, infatti, che ogni mattina i cittadini di Lombardia e Veneto, solo per fare un piccolo esempio, escono di casa impauriti sotto l’ombra di carri armati schierati in ogni piazza.

 

Cosa che invece, ad altre latitudini, avviene. I poveri studenti dissidenti della Cina liberale e comunista non possono fare altro che lottare contro una dura polizia dato che, se escono dal Politecnico di Hong Kong, rischiano anni di galera. A favore di quelli e contro l’imperialismo rosso manco un saltello.

Le sardine, la Sicilia e Bella Ciao

La terza.

Molto probabilmente pochi manifestanti hanno letto il manifesto ‘apolitico’ dei sardiniani. Lungo e complesso, per pochi, ricco di spunti che davvero, sempre con grande rispetto, possono aiutare il paese a rimanere esattamente come è adesso.

 

La quarta.

 

E’ pure curiosa perché, forse per la prima volta in assoluto, è nato un movimento ‘spintaneo’ che si lamenta di tutta la dittatura e il razzismo che imperano, secondo loro nel Paese, e protesta non contro il Governo ma contro l’opposizione.

E’ davvero un fatto politico nuovo, incomprensibile anche ai più noti soloni della politica. Quelli per intenderci che saltellano da un talk show all’altro senza fermarsi neanche il tempo di cambiare l’abito.

 

Il quinto.

Riguarda la Sicilia, Regione che pare, si dice, corre voce, abbia un apparato amministrativo/governativo un po’ rallentato. I bilanci paiono, sempre secondo voci non confermate, non proprio in attivo.

Però la gente va in piazza con le sardine di carta a protestare contro Salvini.

 

Non ci si indigna, ad esempio, perché la Regione Sicilia (pare )non aver ancora firmato, unica tra tutte, per il taglio dei vitalizi. No, quella è normale amministrazione, si va in piazza contro la dittatura della Lega.

 

“Sono qui perché siamo assuefatti e ci aspettiamo un’altra direzione dalla politica” che lo dica un ragazzo siciliano rivolgendosi a Matteo Salvini e non ai suoi amministratori, lascia perlomeno stupiti.

 

Però ogni caso il ‘sardinismo’, fino a quando durerà, merita comunque rispetto. Rispetto, anche se a volte incomprensibile nei propositi.

 

E’ il bello della democrazia. Viva la democrazia.

 

Poi in fondo che importa se magari ci mancherà il comparto dell’acciaio o non avremo più una compagnia di bandiera ( sempre per colpa dell’arrivo del fascismo). In compenso il comparto degli ombrelli e quello del cartoncino sembrano mostrare trend in crescita.

 

“Questa piazza rappresenta una maggioranza silenziosa che si è svegliata e che afferma che i problemi dell’Italia non sono colpa del diverso -dice qualcuno- vogliamo che finisca la politica che alimenta l’odio sui social e nelle tribune politiche, ma chiediamo a tutta la politica di svegliarsi e rispondere alle esigenze della gente”. 

 

Certo, i problemi dell’Italia nascono davvero dall’odio e dalla dittatura incombente, e non da 50 anni di politiche sbagliate, di gente corrotta magari in posti di potere, di  italiani distratti e in tanti cittadini evasori.

Di amministratori, ad esempio, che non sono riusciti per anni a risollevare una compagnia di bandiera come Alitalia buttando così tanti soldi dei contribuenti che se ci avessero pensato prima forse ci saremmo potuti comperare noi Air France.

 

No, molto più comodo il saltello con l’ombrello attaccando Salvini e la Lega cantando ‘Bella Ciao’ ‘Bella Ciao’.

 

E’ la democrazia, bellezza.

 

 

 

 

 

 

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