Sicurezza, il sindacato di Polizia: "Armi spuntate e stipendi pessimi".Lettera
La lettera denuncia del Silp ad Affaritaliani.it
"Le politiche della sicurezza non possono essere gestite sempre in maniera emergenziale. Al nostro paese serve programmazione. E servono soprattutto poliziotti preparati, ben formati e dignitosamente pagati, dopo quasi un decennio di blocco degli stipendi. Al governo diciamo chiaramente che, in materia contrattuale, non accetteremo accordi al ribasso".
Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia della Cgil, il Silp, rilancia con forza la campagna di settembre per il rinnovo del contratto delle forze dell'ordine, fermo al 2010. "A luglio abbiamo costituito un gruppo di lavoro - spiega Tissone - per elaborare una piattaforma rivendicativa da presentare al tavolo ministeriale e abbiamo già avuto una riunione estiva alla Funzione Pubblica. Le trattative entrano nel vivo in questi giorni, a settembre. Partiamo da 85 euro lordi medi di aumento che però devono trovare adeguato finanziamento nella prossima legge di stabilità".
Un incremento che si unisce al riordino interno delle carriere, che produrrà aumenti salariali legati ai cosiddetti "parametri". Da novembre, però, il bonus 80 euro che il governo Renzi aveva previsto per tutti gli operatori delle forze dell'ordine sparirà, assorbito dal contratto. "E' un aspetto che vogliamo capire bene - dice Tissone - perché a gennaio 2018 nessun mio collega dovrà prendere un euro in meno rispetto allo stipendio di 12 mesi prima e soprattutto dovrà esserci un incremento dignitoso che compensi, almeno in parte, 8 anni di mancati adeguamenti. Oggi un poliziotto con 10 o 20 anni di anzianità di servizio rischia la vita per 1.400, 1.500 euro al mese. Assurdo".
Il segretario del Silp Cgil evidenzia pure la necessità di adeguare le cosiddette indennità accessorie: "Siamo uno dei pochi paesi al mondo - afferma - dove l'ora di lavoro straordinario è pagata meno di un'ora di lavoro ordinario. I miei colleghi lavorano di notte, nei giorni festivi, in ordine pubblico e in qualsiasi condizione meteorologica. Gli straordinari e le indennità previste vanno incrementati, ma bisogna reperire le risorse con la legge di stabilità. Anche su questo chiederemo conto al governo, pronti se necessario a percorrere la via della piazza e della mobilitazione".
Insomma, poliziotti pagati di più per affrontare meglio il terrorismo e la delinquenza comune? "Non si tratta soltanto di una problematica meramente economica - conclude il sindacalista -, ma di una questione di dignità del ruolo e della funzione che svolgiamo. Siamo tra i poliziotti meno pagati di Europa, alla stessa stregua degli insegnanti. Siamo deficitari dal punto di vista degli equipaggiamenti, anche di protezione individuale. Un tema, questo, che ci sta molto a cuore. Per non parlare della formazione e dell'aggiornamento professionale, che in molte realtà periferiche è così carente al punto che ci sono poliziotti che non vanno a sparare in poligono da anni". La polizia, insomma, ha pure le armi spuntate. Oltre a pessimi stipendi. "Così non si può andare avanti. Il nostro è un lavoro stressante per definizione, chi fa il poliziotto in strada per molti anni ha serie conseguenze per la salute e nessuno ce lo riconosce. Forse è questa una delle cose che fanno più male a chi veste una divisa", chiosa amaro Tissone.