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Cronache
Stadio Roma, Codacons dal pm su Lanzalone

Il Codacons ha depositato oggi l’annunciato esposto in Procura sul caso dello Stadio della Roma. Nell’atto, in cui si chiede di accertare eventuali responsabilità di Comune di Roma, Regione Lazio e Anac in merito ai fatti contestati dalla magistratura, l’associazione solleva la questione del ruolo rivestito da Luca Lanzalone.

Scrive infatti il Codacons nell’esposto:

“La Sindaca Raggi dovrebbe spiegare per quali ragioni ha ritenuto di fare di Lanzalone il soggetto deputato  ad occuparsi, per così dire, della gestione politica e tecnica dei rapporti con la Società di Parnasi, in ordine alla realizzazione del progetto in questione, pur esistendo un Assessore a ciò deputato e potendo attingere, sul piano tecnico-giuridico,  all’interno della vastissima platea di dirigenti e Tecnici, presenti tra i ranghi del personale del Comune. Consentendosi in tal modo l’esproprio, da un lato, delle funzioni del competente Assessore all’Urbanistica, all’epoca il prof. Paolo BERDINI, peraltro ben presto silurato, come è noto, nonché delle funzioni dei Tecnici e dirigenti del Comune e della stessa Avvocatura comunale, e, dall’altro, l’esproprio delle stesse funzioni di indirizzo e coordinamento del Sindaco, che sulla carta dovrebbe essere il soggetto maggiormente titolato a mediare, nel nome degli interessi pubblici,  con la società incaricata della realizzazione del progetto. La Sindaca Raggi dovrebbe anche spiegare per quali ragioni ha ritenuto di non formalizzare il ruolo di Lanzalone, pur offrendo il Testo unico degli Enti Locali, recato dal dlgs n. 267/2000, un’ampia gamma di figure di incarichi esterni, che i Comuni possono conferire a soggetti esterni all’Ente, al fine di sopperire all’eventuale assenza di professionalità interne”.

Per il Codacons, quindi, Lanzalone era diventato un funzionario pubblico di fatto, così come previsto dalla Corte di Cassazione che ha stabilito “Agli effetti della legge penale, il funzionario di fatto è equiparato al pubblico ufficiale: è necessario e sufficiente a tal fine che da parte del soggetto vi sia effettivo esercizio di una pubblica funzione senza una formale o regolare investitura, e che a tale effettivo esercizio si accompagni quantomeno l'acquiescenza o la tolleranza o il consenso anche tacito della p.a.”.

 

Il Codacons ha dunque chiesto alla procura di procedere ad una estensione delle indagini anche nei confronti del Sindaco di Roma Virginia Raggi e di tutti i componenti del Consiglio Comunale in particolare con riferimento alla piena legittimazione data al ruolo svolto dal Lanzalone e per aver omesso, nonostante fosse obbligatorio, di far approvare dal Consiglio comunale il nuovo progetto sullo stadio.

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stadio romacodaconslanzalone
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