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Cronache
Strage Nizza, due nuovi arresti: un uomo e una donna

Nizza - La strage islamica del camion sulla Promenade des Anglais, dove hanno perso la vita 84 persone, non ha ancora una ragione certa, né un solo responsabile. Oggi altre due persone sono state arrestate, riferisce il canale Bfm Tv, un uomo e una donna. Le altre cinque persone fermate ieri, fra cui la ex moglie dell'assassino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, rimangono in stato di arresto.

Il sedicente Stato islamico ha rivendicato l'azione di Bouhlel, chiamandolo "soldato", un soldato solitario e autonomo che ha agito per suo conto. Eppure secondo autorità francesi Bouhlel non aveva legami noti con i terroristi. Così sostengono anche i conoscenti del 31enne. "Era un po' matto" racconta Samiq, 19 anni, che non ha voluto dire il suo cognome. Anche lui lo conosceva, viveva vicino l'appartamento sulla Boulevard Henri Sappia che Bouhlel occupava quando era ancora insieme alla sua famiglia, alla moglie, ai tre figli: "Non l'ho mai sentito parlare di estremismo, non posso credere che fosse un membro dell'Is".
 
Ma nuovi particolari continuano a emergere dall'analisi dei dati nel telefonino del killer e dagli interrogatori. Da questi emerge che si sarebbe radicalizzato molto rapidamente. Un testimone ha riferito che nelle ultime settimane aveva espresso posizioni estremiste e si era fatto crescere la barba. Lo conferma anche il ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, "sembrerebbe essersi radicalizzato molto rapidamente", negli ultimi mesi, l'ultima volta che era stato visto in moschea, risale infatti ad aprile. Il procuratore ha aperto un'indagine per omicidio e tentato omicidio, tentato omicidio di persone dotate di autorità pubblica (ovvero la polizia) e terrorismo.

Due giorni prima di uccidere, Bouhlel aveva perlustrato il luogo dell'attentato, la Promenade des Anglais, lo riferisce dalla radio Europe 1. Risulta che l'uomo, al volante del camion noleggiato lunedì scorso in una città vicina, sia passato lì vicino sia martedì che mercoledì, come si vede dalle telecamere di videosorveglianza della città.

Il fratello di Bouhlel in Tunisia, Jaber, in un'intervista al MailOnline dice di aver ricevuto soldi "una fortuna in contanti", 84 mila euro. Aggiunge anche che "è stata una sorpresa", i due fratelli non si vedevano da anni.

Il padre di Boulhel, Mohamed Mondher Lahouaiej Bouhlel, conferma che "sono passati quattro anni dall'ultima volta che è stato a casa, in Tunisia, in occasioni speciali parlava con i suoi fratelli e sorelle al telefono. Quello che so per certo è che non ha mai pregato, non è mai andato assiduamente in moschea, non aveva nulla a che fare con la religione. Era solo, depresso, sempre da solo." La famiglia vive in un quartiere povero a Msaken, circa 150 chilometri a sud di Tunisi. Msaken è anche a soli 20 chilometria da Sousse, dove il tunisino Seifeddine Rezgui a giugno dello scorso anno, massacrò 38 turisti.

Intanto si sta riducendo la lista degli italiani ancora non rintracciati, lo conferma l'Unità di crisi della Farnesina che è stata attivata nella città francese. Non sono stati aggiunti ulteriori dettagli. Ieri sera erano ancora una ventina i cittadini italiani di cui non si avevano notizie.

Le operazioni di riconoscimento delle vittime dell'attentato della Promenade des Anglais "sono delicate e complesse", le autorità francesi stanno adottando "una procedura molto lunga ma molto precisa. I corpi erano in uno stato irriconoscibile e i francesi prima di dare informazioni vogliono essere sicuri. Noi stiamo ricevendo lo stesso trattamento che ricevono tutti i miei colleghi stranieri". Lo ha detto stamani il console generale d'Italia a Nizza, Serena Lippi, facendo il punto della situazione.

I bambini, che guardavano i fuochi d'artificio, sono loro ad aver pagato il prezzo più alto della follia omicida di Bouhlel. Papa Francesco non si dà pace, è molto toccato, riferisce, a quanto riportano diverse testate francesi, il presidente dell'associazione Francia-Italia, Paolo Celi, che ha parlato con il Santo Padre.

Papa Francesco ha detto, è particolarmente sconvolto per quanto è accaduto, soprattutto perché non riesce a capire come sia possibile attentare contro bambini e famiglie in festa. "Il Papa - dice Celi - mi ha chiesto di trasmettere il suo messaggio di consolazione vicinanza a tutte le famiglie coinvolte in diverso modo in questa tragedia così come a tutti gli abitanti di Nizza e al popolo della Francia". Francesco ha rinnovato le sue richieste di preghiera e la sua esortazione a vivere insieme, tutti, in profonda pace oltre le appartenenze etniche, religiose e sociali.

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