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Cronache
Taglio scorte, i poliziotti approvano Salvini: "Investire su sicurezza agenti"

 «Accogliamo con favore la decisione del ministro dell'Interno Matteo Salvini di razionalizzare i dispositivi di scorta attualmente in vigore sul territorio nazionale. Però ci sono delle considerazioni da fare…». Così apre la riflessione Pasquale Guaglianone, Segretario Generale Provinciale di Palermo LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato), sull’ottimizzazione delle scorte. Così il segretario palermitano illustra la tematica: «in un’epoca profondamente mutata rispetto a qualche decennio fa, quando lo Stato ha dovuto necessariamente proteggere molte personalità giudicate ad alto rischio, ben si colloca una revisione dei criteri d’assegnazione delle scorte nell’ottica di ottimizzare le risorse economiche ed umane attualmente messe a disposizione delle personalità protette. A questa esigenza si aggiunge però una riflessione circa il vero significato del termine “ottimizzazione” che certamente merita un discorso più ampio e profondo, se non altro ad evitare che il tutto si traduca in “tagli” indiscriminati in un’ottica di mera necessità numerica dettata dal principio di recuperare uomini da impiegare in attività diverse. Ad oggi i livelli di protezione sono 4: per il primo ed il secondo livello è prevista la presenza di un adeguato numero di operatori (vere e proprie scorte); il terzo livello prevede un solo uomo delle forze dell’ordine a cui, per esempio, attualmente viene affidata la protezione di molti magistrati; il quarto livello è composto da due uomini addirittura senza auto blindata! In un contesto di verifica globale, appare evidente come questi ultimi due livelli di protezione (terzo e quarto), non siano in grado di offrire una protezione efficace: riteniamo perciò sia giunta l’ora delle decisioni, in un senso o nell’altro. Garantire, in altri termini, l’effettiva protezione agli attuali destinatari delle misure di sicurezza o stabilire piuttosto che, gli stessi, non necessitino di alcuna protezione!» La tematica vede una netta presa di posizione anche del Segretario Generale LeS Giovanni Iacoi, che ha cosi concluso: «ci schieriamo apertamente a favore della revisione dei criteri d’assegnazione dei servizi di scorta, partendo dalla verifica delle reali condizioni di rischio delle personalità da proteggere. Al termine di questa ricognizione, inoltre, auspichiamo che i servizi rimanenti vengano effettuati dotando i poliziotti di tutti gli strumenti necessari per effettuare il servizio di scorta in maniera ottimale ed in piena sicurezza, ad iniziare dai mezzi che molte volte risultano essere inefficienti. Non si speculi, in conclusione, sulla vita dei poliziotti e non si tagli sulla sicurezza degli operatori e delle personalità destinatarie dei servizi di protezione.»

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