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Cronache
Tap, dire no costa 20 miliardi. Il governo va avanti

Tap, si va avanti. Nelle scorse ore il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva spiegato ai parlamentari pugliesi del M5S che ha ricevuto a Palazzo Chigi: «Ci prendiamo 36 ore per far valutare al ministero dell’Ambiente le nuove carte che ci avete fatto avere».

Ma il gasdotto alla fine si farà. "La questione delle penali non è aggirabile. Come Il Fatto ha già scritto più volte, il problema è un trattato internazionale (ratificato dal Parlamento a dicembre del 2013) con Grecia e Albania in cui l’Italia s’impegna a non ostacolare l’opera e, anzi, a rimuovere gli eventuali ostacoli", scrive il Fatto Quotidiano. "Sulla violazione di questo impegno – secondo i principi dell’Energy Charter Treaty(un trattato da cui l’Italia è peraltro uscita dal 2016) – si esprimerebbe il tribunale arbitrale di New York, ideologicamente strutturato attorno agli interessi delle imprese: Palazzo Chigi calcola appunto il risarcimento in 15-20 miliardi e lo giudica più che probabile visti gli impegni presi e il completamento dell’opera al 98% in Grecia e Albania".

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