Tap, tornano le barricate sul cantiere: blitz notturno per bloccare i lavor
Tap: lavori fermi, continua il presidio di protesta dinanzi al cantiere
Non sono ricominciati i lavori di espianto degli ulivi dal cantiere per la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno. Gli interventi potrebbero essere rinviati a domani o ai giorni immediatamente successivi al Ponte del 25 aprile, a causa anche della necessita' di far confluire in Salento i reparti mobili di polizia, carabinieri e guardia di finanza per garantire le condizioni di sicurezza a operai e mezzi delle ditte incaricate da Trans Adriatic Pipeline di svolgere i lavori. Il fronte dei manifestanti anti-gasdotto si e' rinsaldato dopo che, giovedi' 20 aprile, il Tar Lazio ha autorizzato la multinazionale a riprendere i lavori di espianto, respingendo il ricorso della Regione Puglia. Dall'alba un centinaio di persone stanno presidiando il cantiere e l'accesso alla zona di San Basilio e barricate sono state create su tutte le strade interpoderali di accesso per rallentare l'eventuale arrivo di camion e ruspe. I mezzi, tuttavia, non si sono visti e presumibilmente non si vedranno per tutta la giornata di oggi, considerato che l'organizzazione dei servizi di ordine pubblico per arginare eventuali manifestazioni non e' cosa da organizzare in poche ore, per di piu' alla vigilia di un lungo ponte, qual e' quello della festa della Liberazione.
I timori dei vertici delle forze dell'ordine e del prefetto di Lecce, Claudio Palomba, riguardano la possibilita' che possano ripetersi le proteste gia' viste il 21, 28 e 29 marzo, quando le forze dell'ordine forzarono i blocchi dei manifestanti per fare uscire i camion carichi di ulivi dal cantiere. O, cosa ancora piu' difficile da gestire, che possano tornare in strada le famiglie con i bambini, come e' avvenuto il 1 aprile, quando i manifestanti sono riusciti a bloccare i mezzi diretti al sito di stoccaggio di Masseria de Capitano. Da quella data non e' stato piu' possibile spostare gli ulivi, anche in virtu' della sospensione imposta dal Tar Lazio con il decreto cautelare del 6 aprile. Quel provvedimento e' venuto meno con la sentenza nel merito pubblicata ieri, che ha chiarito la legittimita' delle note autorizzative all'espianto rilasciate a Tap dal ministero dell'Ambiente, nonche' dei provvedimenti dell'Osservatorio fitosanitario della Regione e dell'Ufficio provinciale agricoltura di Lecce. E se Tap e' intenzionata a riprendere quanto prima i lavori di espianto, il sindaco di Melendugno, Marco Poti', nutre ancora qualche speranza che la multinazionale possa fare un passo indietro. "Faccio un appello al buon senso - ha dichiarato - chiedendo alla societa' di evitare un inutile sacrificio a questi ulivi perche' la fase successiva, del microtunnel, non e' chiara nella sua concreta fattibilita' e perche' ormai siamo vicini al 30 aprile, che e' il limite ultimo per la fattibilita' degli espianti". In relazione alla decisione del Tribunale amministrativo del Lazio, Poti' ha commentato: "Mi ha colpito che il Tar dica che essendo il gasdotto Tap un'opera strategica e di preminente interesse statale e qualsiasi autorizzazione deve essere rilasciata dallo Stato. Questo invece confligge con le previsioni della nostra Costituzione, che dice che queste opere devono essere fatte con la condivisione dei territori e della Regione interessata a ricevere questa infrastruttura". Il primo cittadino di Melendugno ha inoltre ribadito l'appello perche' le manifestazioni siano non violente e al buon senso di tutti coloro che vogliono esprimere in strada il proprio dissenso.
Proprio in relazione alle manifestazioni di piazza contro il gasdotto, giovedi' pomeriggio nella Prefettura di Lecce si e' riunito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, allargato al sindaco Poti' e al presidente della Fondazione Notte della Taranta, Massimo Manera. A lui il governatore Michele Emiliano aveva affidato il compito di valutare l'eventuale organizzazione di un concerto a San Foca, nel giorno della Festa della Liberazione, per richiamare l'attenzione sulla vicenda Tap. Tale evento - dal quale si era subito dissociato il Movimento No Tap per evitare commistioni con la politica anche in virtu' dell'approssimarsi delle primarie del Pd - sembra destinato a saltare per motivi di ordine pubblico, considerato che sul lungomare di San Foca (la marina di Melendugno in cui approdera' il gasdotto) non e' possibile rispettare i requisiti di sicurezza minimi, previsti per manifestazioni del genere, anche alla luce della necessita' di applicare stringenti misure anti-terrorismo a tutte le manifestazioni pubbliche di rilievo. Stessa sorte potrebbe subire il concerto No Tap previsto per l'1 maggio, sempre sul lungomare di San Foca, e per il quale era partita una raccolta fondi su facebook. Per la Festa dei Lavoratori, tuttavia, potrebbe essere organizzato un evento in tono minore - a meta' tra musica e informazione sul tema del gasdotto - in uno dei paesi limitrofi a Melendugno.