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Cronache
Tav, 81 bandi per 2,3 miliardi di affari. Cifre e imprese coinvolte nei lavori
LaPresse

81 bandi per un totale di 2,3 miliardi di euro. Sono i numeri della prossima fetta di investimento in ballo per la realizzazione della Tav e che per ora sono bloccati dal governo italiano. Ma facciamo un attimo di ordine sui lavori, quelli in corso e quelli che potrebbero partire.

A oggi sono stati scavati 25 chilometri di gallerie, tra cui i primi 6 chilometri del tunnel del Moncenisio, il cui primo tratto dovrebbe essere completato entro giugno 2019. Sarà da qui che passeranno i treni in arrivo dalla Francia verso l'Italia. La tratta è suddivisa in tre parti. Nella tratta francese sono già stati conclusi i lavori per la gronda merci Cfal Nord di Lione da parte della Contournement Ferroviaire de l’Agglomération Lyonnaise. In Italia invece è stata portata a termine la realizzazione di interventi di potenziamento tecnologico nella tratta italiana tra Avigliana e il nodo di Torino e il potenziamento del servizio ferroviario metropolitano di Torino. Nella transfrontaliera, come detto, sono stati a oggi scavati 25 chilometri di gallerie tra la discenderia di  Villarodin-Bourget-Modane in Francia quella di Saint-Martin-la-Porte sempre in Francia  e il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte in Italia.

Ma chi si occupa dei lavori? La tratta italiana, tra Susa/Bussoleno e Torino, è di competenza della società Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). Quella francese, tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne, è di competenza della società che gestisce la rete ferroviaria francese (Société Nationale des Chemins de fer Français, Sncf). E infine la tratta transfrontaliera, tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa/Bussoleno, è di competenza di Telt (Tunnel Euralpin Lyon-Turin). 

Telt, la società responsabile della tratta transfrontaliera, è una società partecipata sia dall'Italia sia dalla Francia, con il 50% in mano al Tesoro francese e il 50% in mano a Fs. Ed è proprio Telt che aveva annunciato l’apertura di 81 bandi di gara su 12 cantieri operativi, dedicati all'attraversamento, la valorizzazione dei materiali e di scavo, impianti tecnologici e impianti di sicurezza. Al momento però le gare di appalto non sono ancora state lanciate, congelate dall'estate scorsa dalle indicazioni del governo Lega-M5s in attesa dell'analisi costi-benefici.

Finora ai lavori hanno partecipato diverse imprese francesi e italiane, con contratti già firmati per 1,3 miliardi di euro. Tra queste la TBM Gea, che ha concluso lo scavo del cunicolo esplorativo a febbraio 2017 raggiungendo 7020 metri dall’imbocco, CMC, e società appartenenti al Gruppo Gavio. Tutti soggetti con una lunga expertise nel settore e interessati anche ai nuovi bandi. Non a caso qualche mese fa l'ex direttore generale Roberto Macrì aveva dichiarato che bloccare la Tav "sarebbe folle". 

Che fine faranno i bandi ancora congelati e che ora potrebbero saltare dopo il parere negativo dell'analisi costi-benefici? Una data decisiva sarà il 19 febbraio, giorno in cui si riunirà il cda di Telt. In quel momento potrebbe arrivare la richiesta del governo francese di procedere alla pubblicazione dei bandi per la prosecuzione dei lavori. Richiesta che potrebbe essere opposta a quella del governo italiano. Una bella patata bollente, con le imprese che sperano di accedere agli appalti spettatrici interessate.

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