Terremoto, boom di cemento in zone sismiche. Le assicurazioni fiutano l'affare
In 40 anni nelle zone sismiche il cemento è più che triplicato. Le assicurazioni propongono sconti e nuovi servizi, ma...
Il centro Italia, notoriamente zona sismica ad alto rischio, si spopola, ma l’urbanizzazione triplica. Seconde case, fabbricati, case di famiglia, strutture turistiche. E ancora strade, parcheggi, servizi. Si tratta spesso di seconde case, turismo di ritorno, investimenti convenienti. Risultato? Il patrimonio edilizio e abitativo nelle cosiddette zone sismiche 1 e 2 (le più rischiose) è aumentato a dismisura, come riporta il fatto quotidiano. Secondo uno studio realizzato dal dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura, Ambientale dell'Università dell'Aquila in collaborazione con il WWf, in totale rispetto a 40 anni fa ci sono 3 milioni in più di edifici, tra case private, strutture ricettive e pubbliche.
Nessuno, insomma, ha evitato che nelle zone a rischio si continuasse a costruire e, soprattutto, che lo si facesse senza regole. Anzi, le leggi regionali di Lazio e Marche sulle costruzioni nelle zone sismiche non garantiscono controlli costanti. Introducono deroghe pressoché totali. Per iniziare a costruire basta presentare progetto e allegati in Comune e ricevree poi "l'attestato di avvebnuto deposito" della domanda. I controlli sono a campione.
E ora le assicurazioni fiutano l'affare. Con le scosse infinite in Centro Italia e la psicosi da terremoto che dilaga, le polizze sul rischio sismico sono diventate un argomento di punta per le compagnie assicurative, come racconta ancora il fatto quotidiano. Qualche esempio? Assicurazioni Generali hanno appena rinnovato la promozione in vigore dal settembre scorso, che dimezza il costo della polizza. Allianz, altro colosso del settore, ha messo a punto un prodotto che, oltre a garantire fino all’85% del costo di ricostruzione, paga alla famiglia sfollata tre mesi di albergo. Finora non hanno però avuto gran successo.
Secondo l'Ania (associazione imprese assicuratrici), però, solo l'1,2% delle abitazioni sono assicurate contro gli eventi sismici contro il 42% delle abitazioni assicurate contro l'incendio, nonostante questo evento sia più raro. Ania chiede polizze obbligatorie (ma quando nel 2012 ci provò il governo monti fu sommerso di proteste e la norma fu cancellata in pochi giorni) o almeno un taglio delle tasse, che al momento gravano fino al 25% del costo per gli assicurati.