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Cronache
Terremoto, "E' dalle 3.36 che piango". Le testimonianze

"Illica non c'è più. La scossa terribile alle 3,40. I sopravvissuti tutti in un campo all'aperto. Eravamo circa 300 persone, tutti romani, in villeggiatura. Siamo rimasti in 30. Ancora nessuno è venuto a soccorrerci". Questa la testimonianza su Facebook di Sabrina Fantauzzi, una giornalista romana in vacanza a Illica, frazione di Accumoli. Il post è stato scritto mezzora dopo la prima, forte scossa delle 3,38. Dopo circa un'ora ancora un post: "Ci sono 4 soccorritori, prendono feriti ma non stanno intervenendo sulle case distrutte con dentro gente morente".

"Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l'operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto". Questa la testimonianza di Marco, operatore ecologico di Amatrice, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, nel centro storico di Amatrice, colpita dal terremoto che ha devastato il centro Italia. "Mi ricordo la scossa dell'Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto". Storie di paura, una notte passata per strada aspettando nuove scosse, persone uscite di casa così come si trovavano, alla ricerca di aiuto o informazioni. Molte storie corrono sui social dove a partire dalla prima scossa sotto l'hashtag #terremoto sono state date informazioni e racconti, ora però arriva la richiesta dei soccorritori di utilizzare per commenti e storie #ioterremoto e lasciare il primo solo alle informazioni di servizio. E il pensiero va inevitabilmente all'Aquila di 7 anni fa, un dolore che non si può rimarginare come scrive Giustino Parisse, de Il Centro.

"È dalle 3.36 che non smetto di piangere, sono troppo spaventata - scrive Elisa su Twitter -. Mi sono svegliata perché mio padre é entrato in camera mia gridando mentre mia madre urlava il mio nome. Sono stata tutta la notte per strada, avevo troppa paura di ritornare in casa". "Le case vecchie sono tutte crollate, il corso principale è un disastro. Siamo usciti con il trattore per liberare le strade. Sono fuggito da casa seminudo. Ora stiamo cercando di dare una mano in paese". Così un testimone, Valerio, da Amatrice a RietiLife.

Nell'area, in villeggiatura, anche ospiti stranieri: "È stato come se il letto fosse montato sui pattini - ha raccontato Michael Gilroy da Montapulciano alla Cnn - all'inizio ero molto confuso. Vengo dalla California e ho idea di cosa significhi un terremoto. I lampadari tremavano e a quel punto sapevamo di dover lasciare l'edificio il più in fretta possibile". Anche il vicedirettore del New York Times, Emma Tucker in vacanza nelle Marche, ha scritto su Twitter: "Abbiamo dovuto evacuare la nostra casa nelle Marche, in Italia dopo un forte terremoto. Gesso e polvere ovunque. Dopo un po' siamo tornati a letto, soltanto per essere poi rispediti tutti in giardino dopo poco. È stato terrificante".
 
Intanto sui social si sta organizzando la ricerca di aiuti. Con lo slogan "Aiutiamo Amatrice" è stato istituito un centro di raccolta in piazza Mazzini, davanti al Liceo Classico Varrone, di beni di prima necessità: acqua, alimenti a lunga conservazione, coperte. Su Facebook è stata lanciata un'iniziativa di raccolta fondi con un appello ai ristoratori. Tra tre giorni proprio ad Amatrice si sarebbe dovuto tenere l'annuale festa dedicata all'amatriciana, il piatto tipico a base di "pasta, pomodoro, pecorino e guanciale, che quest'anno festeggiava proprio i 50 anni dell'iniziativa e la città era particolarmente gremita di turisti in vista della festa. Paolo Campana, grafico e food blogger legato a quei posti ha lanciato un appello: "Bisogna muoversi veloci. Ci provo. Nei prossimi giorni ci doveva essere una festa e invece... lancio una proposta a tutti gli amici ristoratori. Nei prossimi giorni devolviamo tutti un euro per ogni piatto di amatriciana ordinato e consumato?!".

Nessun danno alla Basilica di Francesco a Assisi ma tanta paura, come scritto sull'account Twitter ufficiale della Basilica: "Grande spavento tra i frati di Assisi. Comunità francescana sveglia e raccolta in preghiera".

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terremoto centro italiaterremoto sisma racconto
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