A- A+
Cronache
Terremoto nel catanese, scossa magnitudo 4.8. La situazione

Terremoto nel catanese, scossa magnitudo 4.8. La situazione

Momenti di paura, la notte scorsa, nel catanese, dove si è registrata una scossa di terremoto con magnitudo 4.8 che ha avuto come epicentro il paese di Santa Maria di Licodia e che ha provocato il lieve ferimento dia alcune persone. La scossa si è registrata alle 2.34 e ha provocato il crollo di parti di cornicioni in una chiesta. Paura soprattutto ad Adrano e Biancavilla ma il terremoto p stato avvertito anche nel capoluogo etneo. I social sono stati invasi per tutta a notte di post sul terremoto con persone che chiedevano notizie.

TERREMOTO NEL CATANESE: LA PAURA SI RIVERSA SUI SOCIAL 'TREMAVA TUTTO'

Sono state diverse le scosse di terremoto sentite nella notte nel catanese. Prima di quella più forte di magnitudo 4.8, delle 2.34 a Santa Maria di Licodia, due scosse si sono registrate a Bronte. Poi un'altra di magnitudo 2.5 a Biancavilla. Centinaia i post sui social di persone che hanno avuto paura. "Sono saltato dal letto pensando ci fosse qualcuno che lo muovesse nella stanza", scrive Simone. Maria Antonietta racconta: "Al nono piano è stato terribile... ha ballato tutto". Daria scrive: "Alluvioni, terremoti... a Catania ci si diverte sempre un sacco". Fren scrive su Twitter: "Stavo dormendo e mi si è spostato il letto di almeno 10cm, sto tremando dalla paura". "Mi sono svegliata con la scossa di terremoto e sto piangendo", scrive Chiara. Una ragazza calabrese, Giulia, scrive: "Amici della Sicilia una ragazza della Calabria vi sta vicina. Anche qui diverse scosse da giorni e il maltempo non ci aiuta... siate forti! Vi voglio bene compaesani". "Ragazzi è stato orribile. La casa tremava tutta. Molte case si sono spaccate ed è pure crollato un pezzo di chiesa nel mio paese. Macchine piene di famiglie che scappavano. È stato il panico", dice Eugenia. E Michela: "Avvertito a trecastagni provincia di Catania.Tanto spavento".

terremoto catanese
 

TERREMOTO: CATANIA TREMA ANCORA E SI RIACCENDONO SECOLI DI MEMORIE

Catania trema ancora riaccendendo tra la popolazione secoli di memorie storiche risalenti al lontanissimo 4 febbraio 1169, quando la città etnea, l'intera costa della Sicilia orientale e la Calabria meridionale furono travolte da un evento sismico catastrofico. La scossa raggiunse il X grado della scala Mcs, 6.6 Richter e l'epicentro fu individuato nel mare Ionio lungo la costa tra Catania e Siracusa. Quindicimila furono le vittime, equivalenti alla quasi totalità della popolazione, 20mila considerando le cittadine adiacenti cioè i paesi principali della provincia e le città del Val di Noto, della Piana di Catania e della Val Demone. Catania, Lentini, Modica e Piazza Armerina vennero rase al suolo. Secondo fonti antiche, si verificò anche un'eruzione dell'Etna con crollo parziale del versante orientale. Anche la città di Messina subì danni per un maremoto provocato dall'evento sismico, che ancora più intensamente colpì le coste ioniche della Sicilia risalendo per circa 6 km il corso del fiume Simeto. La furia delle acque distrusse il villaggio di Casal Simeto che non venne mai più ricostruito. Un elevato numero di fedeli e del clero catanese, compreso il vescovo della città, Giovanni d'Aiello, morirono sotto il crollo della Cattedrale di Sant'Agata mentre era in corso una funzione religiosa alla vigilia della festa di Sant'Agata che ricorre il 5 febbraio (la cosiddetta 'Messa dell'aurora'). Per questo il terremoto del 1169 è anche noto come 'Terremoto di Sant'Agata'.

Il 3 ottobre 1624 Catania fu investita ancora da un terremoto (VIII Mcs, 5,6 Richter) con effetti distruttivi a Mineo (l'epicentro). Colpita un'area limitata fra i monti Iblei e la piana di Catania. Ma fu l'evento sismico del 10 marzo 1669, seguito all'eruzione dell'Etna, quello con effetti distruttivi nel catanese in particolare a Nicolosi e preceduto da eventi sismici distruttivi il 25 febbraio e l'8 marzo. Caratterizzerà la storia sismica e culturale della Sicilia, il terremoto con effetti distruttivi su vasta scala a livello regionale dell'11 gennaio 1693 che investì le province di Siracusa, Catania, Enna, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Palermo. Lo sciame sismico cominciò il 9 gennaio, culminando con scosse di intensità 7.7 della scala Richter e interessando l'intera Sicilia, Calabria e isola di Malta, l'intera costa ionica siciliana. Meglio conosciuto come Terremoto del Val di Noto del 1693, avvierà in fase di ricostruzione la realizzazione delle 'città nuove' e la diffusione del barocco siciliano. Ad investire Catania si ricordano anche il terremoto del 20 febbraio 1818 (IX Mcs, 6.0 Richter) con epicentro ad Aci Sant'Antonio, con effetti distruttivi nel Catanese, alle falde dell'Etna e nei paesi della costa dello Ionio. Poi l'11 gennaio 1848 fu la volta di un evento sismico (VIII Mcs, 5.6 Richter) percepito in tutta la Sicilia e a Malta con epicentro nel golfo di Catania. Augusta fu la città più colpita. Danni a Catania e Siracusa.

Commenti
    Tags:
    terremoto cataniaterremoto cataneseterremoto catania danni
    Iscriviti al nostro canale WhatsApp





    in evidenza
    Atleta iraniano di MMA prende a calci una ragazza che non indossa il velo

    Foto e video

    Atleta iraniano di MMA prende a calci una ragazza che non indossa il velo

    
    in vetrina
    Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso

    Belen paparazzata col nuovo fidanzato. Ecco chi è l'amore misterioso





    motori
    Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

    Dacia rivoluziona il nuovo Duster, più tecnologico e sostenibile

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.