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Cronache
Terrorismo, Tonelli: "Agenti impreparati, la politica investa sulla sicurezza"

"C'è molta preoccupazione, in Italia solo pochissimi agenti sono preparati a far fronte a una minaccia terroristica". Lo afferma Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia),  in un'intervista ad Affaritaliani.it, all'indomani dell'attentato di Londra e in previsione del vertice Ue di Roma (e della visita di Papa Francesco a Milano).

Gianni Tonelli, si può parlare di allerta sicurezza in Italia?

Certamente c'è preoccupazione. A Roma è prevista una protesta degli antagonisti un po' di tutte le frange, quei soggetti che hanno fatto della contestazione fine a se stessa la ragione del loro movimentismo. Non solo. Ora abbiamo anche la preoccupazione che qualcuno possa approfittare di questo enorme flusso di centinaia di migliaia di persone per compiere atti terroristici.

Come sta l'apparato di sicurezza in Italia?

Esattamente un anno fa terminavo il mio sciopero della fame di 61 giorni per denunciare la debilitazione dell'apparato di sicurezza. Oggi guardo al futuro con maggiore ottimismo perché al posto di Alfano e Pansa abbiamo persone più competenti come Minniti e Gabrielli. Ma nel concreto devo dire che la situazione non è cambiata. Abbiamo sempre elicotteri a terra perché mancano gli 800 milioni necessari ai collaudi. Abbiamo sempre un buco di 45 mila unità, di cui 18 mila nella Polizia di Stato, come ha detto lo stesso Gabrielli in audizione davanti alla Camera. Abbiamo un'età media nelle questure che va dai 48 ai 54 anni. 

Sta dicendo che non siamo pronti a fronteggiare eventuali minacce?

Voglio augurarmi che non succeda nulla. I colleghi sono mobilitati con grande volontà ma sicuramente ci sono dei vulnus di sistema che sono incontestabili. La situazione sui corsi antiterrorismo che denuncio da anni non è mai cambiata. La politica preferisce spendere su altre cose. Per salvare Mps e le banche servono 30-40 miliardi mentre per organizzare dei corsi antiterrorismo per tutti gli agenti ci vorrebbero 7-8 milioni all'anno, cioè quanto spende Montecitorio per il servizio di pulizia. 

Quanti agenti sono formati in materia di antiterrorismo?

Un centinaio. Ma voglio sottolineare che se non si cambia decisamente rotta tra qualche anno avremo il collasso totale. Il 50% degli agenti andrà in pensione, io che ho 54 anni faccio parte della metà "giovane" della Polizia. Nell'ultima legge finanziaria vedo che non è stato fatto pressoché nulla a riguardo, spero che in futuro la miopia dei nostri interlocutori venga meno. E quello che dico non riguarda solo la Polizia di Stato ma anche tutte le altre forze di polizia. Insomma, la sfortuna è per tutti.

Per ora l'Italia è stata risparmiata dal terrorismo. E' per questo magari che la politica non investe sulla sicurezza?

Non investe per fortuna e levantinismo. Siamo sempre stati molto ambigui in politica estera. Abbiamo strizzato l'occhiolino come se fossimo una zona franca, sin dagli anni '70. "Non rompete le scatole qui e vi lasciamo fare quello che volete", questo il messaggio. Questo funziona magari sugli interventi comandati ma non sui cosiddetti "lupi solitari" e sui "terroristi fai da te". Quelli purtroppo possono entrare in azione in qualsiasi luogo in qualsiasi momento. Per questo la politica deve investire adeguatamente sulla sicurezza. E lo deve fare subito.

twitter11@LorenzoLamperti

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terrorismoallarme sicurezzagianni tonelli sapgianni tonelli intervista
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