Terrorismo e violenza: l’Italia è, a volte, un paese alla rovescia
Qui da noi gli ex terroristi vogliono diventare opinion leader, giornalisti e scrittori. Manca la dignità di uscire dalla scena
Due pesi e due misure per la stessa violenza. Un paese capovolto sembra, a volte, essere il nostro.
Tutti pronti a scrivere fiumi di carta sul rischio del ritorno al fascismo, tutti pronti a sfilare per fare muro sull’impossibile ritorno al fascismo o uniti nella critica di una destra violenta e razzista ( fortunatamente nemmeno sulla carta) ma, quando occorre toccare una certa sinistra altrettanto violenta, il silenzio si fa quasi assordante.
I terroristi non vogliono uscire di scena. Cesare Battisti in Brasile
Solo un paio di giorni fa in Brasile la Suprema Corta ha dato torto alla linea di difesa del latitante ex terrorista e pluriomicida Cesare Battisti. La Procuratrice Raquel Dodge ha infatti respinto in toto le tesi degli avvocati del latitante italiano rimasto impunito al sole delle spiagge brasiliane.
Non c’è ricordo di un benché minimo pentimento o parole di scusa alle famiglie delle vittime. Un atteggiamento che ha sempre gridato vendetta.
Ed ora che finalmente si sono create le premesse per rimandarlo in Italia, nessuna voce ufficiale dell’Italia verso il Presidente brasiliano Temer per ricordagli gli impegni assunti in questa direzione. E nemmeno molta enfasi sui giornali. Quasi che dispiacesse a qualcuno.
I terroristi non vogliono uscire di scena. Le dichiarazioni di Barbara Balzerani
E di ieri l’altra perla nata dalle dichiarazioni improvvide dell’ex-br Barbara Balzerani, la primula rossa di via Fani, condannata all’ergastolo e uscita per scadenza pena per i benefici della legge Gozzini.
In un centro sociale la signora, che avrebbe dovuto fare di tutto per cercare di farsi dimenticare, ha invece pensato bene di presentare un suo libro ( anche Battisti è diventato scrittore) e nella presentazione ha sostenuto che ’C’è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere, questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Non dico che non abbiano diritto a dire la loro figuriamoci. Ma non è che il diritto ce l’hai solo te, non è che la storia la puoi fare solo te’.
Dichiarazioni che se fossero state fatte da qualche esponente di altre aree politiche avrebbero scatenato il mondo e cortei in tutte le piazze. Per queste le risposte ufficiali sono state sicuramente più’ leggere. Fortunatamente un po’ di risposte si sono avute ma da Fida Moro, figlia dell’ex statista della Dc, dall’Associazione vittime del terrorismo, e da Gabrielli e dal Ministro Orlando il quale ha sostenuto come non sia possibile, in alcun caso, legittimare i brigatisti.
I terroristi non vogliono uscire di scena. Italia un paese capovolto
Ma in questo curioso paese si intitola ( e poi si ‘stitolano') un’aula a Roma a un giovane, purtroppo ucciso, mentre scagliava un estintore contro carabinieri. In questo curioso paese ex brigatisti, in alcuni casi pluriomicidi, vogliono visibilità come opinion leader, fama come giornalisti e come scrittori, una riabilitazione sotto i riflettori, possibilmente ben pagata.
E qualcuno li assume pure.
E’ giusto riabilitare, ma altrettanto giusto avere la dignità di saper scomparire dalla scena.
Ma questo non è previsto nel nostro paese e neppure in molti tra coloro che si sono resi responsabili di crimini violenti.