Tiziana Cantone suicida per i video hard. Ma per la giustizia nessun colpevole
A gennaio il gip di Napoli decide sulla richiesta di archiviazione per gli indagati sospettati di aver diffuso i video hard di Tiziana Cantone
DOPO IL 17 GENNAIO LA DECISIONE DEL GIP SULL'INCHIESTA PER IL SUICIDIO DI TIZIANA CANTONE
Arrivera' solo dopo il 17 gennaio la decisione del giudice per le indagini preliminari di Napoli Tommaso Perrella relativa alla richiesta del pm Alessandro Milita di archiviazione della posizione dei cinque indagati per diffazione legata alla diffusione sul web dei video hot che hanno causato il suicidio di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano che si e' impiccata il 14 settembre scorso. I cinque, nel primo esposto presentato dalla 31enne, avrebbero ricevuto da lei via WhattApp i video per visione privata ma gli avrebbero diffusi in rete.
VIDEO HARD, I PM CHIEDONO L'ARCHIVIAZIONE
Ma per il pm Alessandro Milita non ci sono prove che quei file siano stati trasferiti da loro ai social, e anche una dichiarazione di Tiziana Cantone resa tempo dopo la denuncia mostrava i dubbi delal ragazza su questa ricostruzione; da qui la richiesta del pm di archiviazione il 4 novembre. Il gip, per fare ancora piu' luce su un caso che ha scosso l'opinione pubblica, ha deciso di convocare una udienza camerale per sentire le parti il 17 gennaio prossimo.
PER LA MORTE DI TIZIANA CANTONE POTREBBE NON ESSERCI NESSUN COLPEVOLE
Un'udienza filtro nella quale esibiranno le loro ragioni documentali il pm che chiede la archiviazione, la parte civile che rappresenta la madre di Tiziana, e gli avvocati difensori dei quattro indagati. Solo allora il gip si riterera' in camera di consiglio e decidera' se chiudere il caso o invitare il pm a una indagine suppletiva. Quei video hard, per stessa ammissione di Tiziana, furono girati via sms a cinque conosciuti in un chat. La Procura di Napoli Nord ha invece una inchiesta parallela per il reato di istigazione al suicidio che per ora non vede iscritto nessuno nel registro degli indagati.