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Cronache
Trenord, ma chi difende gli italiani?
Trenord

Raffaele Ariano, ex blogger de l’Unità, è il tipico ricercatore universitario di sinistra anche nel look sessantottino: capelli lunghi, occhiali da intellettuale e barba. Un archetipo ben noto del sessantotto contestatore.

Ariano, qualche giorno fa, ha reso noto l’annuncio della capotreno di Trenord che metteva in guardia i passeggeri ed invitava i rom e i questuanti a scendere.

Da allora Ariano è stato sommerso dagli insulti in Rete, tanto da dover rendere privato il suo profilo Facebook. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è schierato con la capotreno che ora rischia il posto e con lui, pare, una moltitudine di italiani.

A parte la forma dell’annuncio però il contenuto è plausibile nella misura in cui questi personaggi che stavano sul treno mettevano a repentaglio la sicurezza dei passeggeri, senza contare il fastidio. E non è un episodio isolato. Anzi. Proprio l’accumularsi di questi fatti in tutta Italia ha portato all’attuale stato di cose. Si tratta del famoso “mondo alla rovescia”, in cui una minoranza, sorretta dal “buonismo”, angustia la maggioranza. La metropolitana di Roma ne è un esempio. Ogni mattina frotte di Rom si impossessano dei vagoni alla Magliana -scommettiamo che l’abbonamento non lo fanno- e cominciano a infastidire la gente con canti, grida e litanie varie, senza contare i continui borseggi.

Ed ogni città d’Italia può dire al sua a riguardo.

Insomma, la domanda che poi gli italiani si fanno è: “ma a noi chi ci protegge?”.

Forse quello che è accaduto a Trenord dovrebbe afre riflettere attentamente il Pd e chi continua a confondere il razzismo con la legittima protesta di chi non ce la fa più, personale viaggiante e passeggeri. Evidentemente la batosta elettorale del 4 marzo e gli attuali sondaggi non hanno loro ancora insegnato nulla e magari Ariano ce lo ritroveremo candidato alla segreteria del Partito Democratico.

Tags:
raffaele arianotrenordromrazzismo
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