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Cronache
Trovi un bancomat? Attento a quel che fai...

Sul marciapiede spunta una tesserina del bancomat, smarrita da chissà chi. Il cittadino corretto la prende e la porta al primo agente di polizia che incontra. Il cittadino indifferente la lascia lì dov'è. Ma altri potrebbero avere la tentazione di raccoglierla e d'infilarla nella fessura di uno sportello automatico, per tentare la fortuna. Certo, ne occorre davvero tantissima, di fortuna, per azzeccare le cinque cifre corrette del codice Pin. Ma non molta di più di quella che insegue chi si affida ai gratta-e-vinci o a qualsiasi lotteria. Le possibilità sono le stesse: cioè molto remote.

Va detto però che il cittadino Zeta (il suo nome viene qui "oscurato" per motivi di privacy) è stato particolarmente sfortunato. Zeta appartiene alla terza categoria, quelli che raccolgono e tentano la sorte. E la sfortuna l'ha davvero baciato in fronte perché la Corte di cassazione non soltanto lo ha appena condannato per il reato di "utilizzazione indebita di carta bancomat", confermando in questo una condanna che l'uomo aveva dovuto incassare dalla Corte d'appello di Trento, ma ha rinviato il caso ai giudici di secondo grado, stabilendo che l'uomo debba essere  processato anche per furto aggravato.

Trovata per strada la tesserina di un bancomat smarrita, Zeta aveva iniziato a girare da sportello a sportello, ogni volta digitando un Pin con cinque numeri diversi. Zeta si fermava sempre al secondo tentativo, evitando così che la scheda venisse ingoiata dalla macchina. Ogni volta, però, veniva anche immortalato dalle telecamere poste al di sopra dello sportello automatico.

Per sfortuna doppia di Zeta, la carta che aveva trovato non era stata semplicemente smarrita, bensì era stata rubata a una signora. Il ladro, evidentemente, aveva creduto opportuno disfarsene.

Il problema di Zeta è che i suoi tentativi non erano passati inosservati: gli inquirenti di Trento avevano infatti condotto accurati accertamenti sul furto e, una volta scoperto che la tesserina del bancomat rubata era stata usata molte volte (sia pure infruttuosamente), aveva cominciato a dare la caccia all'uomo che aveva tentato ripetutamente di usarla. E alla fine lo avevano trovato, mandandolo a processo.

Con la sentenza, ora i supremi giudici hanno stabilito, alla luce di una giurisprudenza sempre più consolidata, che chi (senza autorizzazione) cerca di utilizzare un bancomat che non è non suo compie ben due reati. Non solamente l'utilizzo indebito di bancomat, ma anche il furto aggravato. Cittadino avvisato, cittadino mezzo salvato...

 

Tags:
bancomatgiustiziasentenzecassazione
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