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Cronache
Truffa diamanti, l'avvocato De Castello: ecco come far valere i propri diritti
Valentino de Castello

I diamanti venivano indicati ai futuri clienti come un bene rifugio per eccellenza. Ma a farne le spese sono stati in migliaia, tra i quali anche molti nomi noti dello spettacolo. Infatti al termine di un’indagine su fatti accaduti tra il 2012 e il 2016, la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo pari a oltre 700 milioni di euro a carico di cinque banche e due società. La procura di Milano sta indagando per reati di truffa aggravata e autoriciclaggio sulla vendita di diamanti attraverso i canali bancari a prezzi superiori rispetto al loro reale valore. Abbiamo chiesto all’avvocato Valentino de Castello, Presidente della de Castello & C. Società tra Avvocati s.r.l., esperto in Diritto dei mercati finanziari, cosa è possibile fare per far valere i propri diritti.

Avvocato, cosa devono fare i risparmiatori truffati dai diamanti venduti in banca?
Va premesso innanzitutto che la vicenda dei diamanti venduti con l’intermediazione delle Banche è assai complessa dal punto di vista giuridico e finanziario e non va confusa con le altre vicende di risparmiatori truffati che hanno visto perdere i loro risparmi con lo spregiudicato acquisto di azioni o di obbligazioni. In questo caso infatti i Clienti hanno acquistato beni materiali – i diamanti – e sono stati immessi immediatamente nel pieno ed esclusivo diritto di disporre e godere degli stessi, anche se poi in realtà li hanno lasciati presso la società depositaria. Prima di tutto quindi devono pensare a rientrare in possesso dei diamanti e a tal fine devono presentare apposita domanda di rivendicazione agli Organi preposti nel termine ultimo del prossimo 8 marzo.

Ma le banche che responsabilità hanno avuto?
Da un po’ di tempo le banche fanno tutto tranne che il mestiere per le quali sono sorte oltre 500 anni fa. Fra le molteplici attività svolte c’è pure quella di intermediazione per l’acquisto di metalli preziosi e di diamanti, per la quale lucrano ingenti commissioni. Certamente la loro responsabilità al riguardo va temperata con l’effettiva attività svolta, che può essere di mera intermediazione ma anche di vera e propria consulenza. A tal fine ogni caso andrà trattato singolarmente perché per individuare le responsabilità della banca andranno valutate numerose variabili, che vanno dal rapporto occasionale o meno della banca con il Cliente, dalla contrattualistica fatta sottoscrivere per l’operazione di acquisto dei diamanti e da una serie di altri comportamenti da valutare caso per caso.

Ma quali comportamenti possono comportare una responsabilità della banca?
Il problema è che il diamante non è di per sé uno strumento finanziario, ma lo può diventare solo se trattato dalla banca come tale. Insomma bisogna verificare se è stata la banca o meno a proporre il prodotto, se nel proporlo ha promesso facili guadagni e se ha contrattato il prezzo con il Cliente e questo può essere fatto solo caso per caso. Peraltro dalle intercettazioni telefoniche già pubblicate sui giornali emerge un ruolo di qualche banca che va ben oltre alla funzione di mera intermediaria e di questo potrebbe tenerne conto anche il Giudice civile nelle future azioni risarcitorie.

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