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Cronache
Umbria, caos sulla legge pro Lgbt. "Gay privilegiati nelle assunzioni". Rinvio

Omofobia: manca numero legale in consiglio, seduta rinviata

Alle 13,20 la presidente del consiglio regionale dell'Umbria, Donatella Porzi, ha preso atto che i consiglieri in aula erano "soltanto dieci", ha detto lei stessa, ed ha quindi disposto il rinvio della seduta. Il confonto sulla proposta di legge anti-Omofobia ha subito quindi un nuovo stop, dopo quello di 15 giorni fa sulla mancanza di copertura finanzaria. Stamani sui gradoni dell'aula consiliare erano presenti esponenti di associazioni favorevoli e contrarie alla legge in questione. Un corteo anti-legge e' anche sfilato con degli striscioni per Corso Vannucci.

Omofobia: Cgil, venga approvato testo Commissione

La Cgil dell'Umbria auspica che la legge contro l'Omofobia "dopo dieci anni di fermo nelle stanze della Regione" venga approvata "cosi' come licenziata dalla Commissione consiliare". Per il sindacato "non sarebbe utile inserire il richiamo suggerito dal consigliere Smacchi attraverso il suo emendamento all'art. 1". "Quell'emendamento - sostiene Barbara Mischianti, segretaria regionale della Cgil Umbria - rischia di creare sacche di legittimazione di comportamenti discriminatori in molti ambiti. Comportamenti che dovrebbero essere stigmatizzati e non legittimati da una norma 'salvacondotto'. Se e' vero che la Costituzione garantisce la liberta' di espressione, e' altrettanto vero che questa liberta' non deve essere usata per diffondere odio, paure infondate o discriminazioni. Il dubbio che questo emendamento salti fuori a pochi giorni dall'approvazione del testo per fini strumentali ci sembra piu' che fondato. Auspichiamo che la politica ritrovi il coraggio di essere guida laica e disinteressata"

Omofobia: Scuole cattoliche, proposta legge e' nociva

La proposta di legge regionale contro l'Omofobia (in discussione domani in consiglio regionale) "promuove iniziative in tutte le scuole per la sensibilizzazione dei nostri figli sugli aspetti correlati all'identita' di genere e all'orientamento sessuale. In questo modo la scuola diventa veicolo per la diffusione delle cosiddette 'teorie del gender', che assecondano un'identita' fluida e una visione antropologica scientificamente infondata. Che la scuola ne diventi promotrice e' inaccettabile e lede il diritto dei genitori di educare i propri figli coerentemente con i propri valori in ambiti sensibili come quello dell'affettivita' e della sessualita'. Con un indottrinamento di docenti, alunni e genitori": lo afferma - in un comunicato il presidente di Agesc (Associazione generale scuole cattoliche) dell'Umbria, Mirco Casciarri. Per Casciarri, "e' una legge di forte stampo ideologico che non apporta alcun reale contributo alla lotta alle discriminazioni, gia' vietate e perseguite; vuole formare le coscienze all'accettazione pubblica dello stile di vita omosessuale, transessuale, intersessuale e queer, limitando i dissensi e promuovendo una formazione anche scolastica che cambi il modo di pensare sul tema in maniera conforme al pensiero unico della pericolosa 'colonizzazione ideologica'". "Considerate le urgenti questioni da risolvere della nostra Umbria - conclude Casciarri - riteniamo come genitori responsabili in un progetto di vita ampio tendente al vero, al bello e al buono, che i contenuti di questa proposta di legge sono contro la dignita' di ogni persona. Pertanto e' nociva".

PERUGIA, FUMATA NERA SULLA LEGGE CONTRO L'OMOTRANSFOBIA. ARCIGAY: "PARTITI ALLO SBANDO, VINCE L'IRRESPONSABILITA'"

"Uno spettacolo imbarazzate e indegno": Gabriele Piazzoni, segretario di Arcigay, si scaglia contro l'Assemblea legislativa della Regione Umbria, che oggi non ha votato il testo di legge contro l'omotransfobia per mancanza del numero legale. "Oggi quell'aula ha fatto arrossire di vergogna tutto il Paese: non bastassero i teatrini puerili e omofobi degli integralisti, allarma l'evidente mancanza di responsabilità della forza di maggioranza, il Partito Democratico, che firma la proposta di legge ma poi non è in grado di garantire le presenze in aula per procedere al voto. Un ostruzionismo calcolato, un fuoco amico imperdonabile rafforzato dalla complicità del M5S che, quando si tratta di fare malapolitica, si presta volentieri a far da stampella ai suoi nemici giurati. Questo nulla di fatto è la sintesi sconcertante della politica italiana oggi, in cui i partiti non esprimono più un paradigma di valori e un programma politico, ma sono solo il terreno in cui si consuma una lotta tra bande autoreferenziale e disinteressata alla vita e ai bisogni delle persone. La fumata nera di oggi è il simbolo eloquente di una politica allo sbando, incapace di corrispondere alle attese minime dell'elettorato e alla continua ricerca di alibi. Agli eletti e alle elette che oggi hanno utilizzato i giochetti dell'aula per sabotare l'approvazione di una legge a tutela delle persone discriminate, assicuriamo che ogni ora che ci separa da quel voto sarà un'ora di rabbia e di vibrante protesta", conclude Piazzoni.

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