USA. La tecnologia di Huawei pericolo per la sicurezza delle comunicazioni
A Monaco di Baviera un’Europa divisa, imbarazzata e attendista. La Nato in discussione
‘ L’adozione del 5G cinese è una minaccia e il suo utilizzo da parte dell'Europa puo’ compromettere la NATO, l’alleanza militare più fruttuosa della storia’ così le chiare parole del Segretario degli Stati Uniti, Mark Esper a Monaco di Baviera in occasione dell’incontro annuale sulla sicurezza a cui prendono parte circa 40 leader mondiali.
Un preciso messaggio agli europei affinché boicottino Huawei che gli americani considerano come’ una parte della strategia industriale vile di Pechino e un pericolo per la sicurezza delle comunicazioni’.
Al diktat americano sul 5G Europa divisa e imbarazzata
A rincarare la dose Mike Pompeo, Segretario di Stato che ha accusato Pechino ‘di usare il gigante tecnologico come cavallo di Troia nella campagna di disinformazione.Il Partito Comunista cinese rappresenta un enorme rischio per l’Occidente’.
Dal canto loro i cinesi, rappresentati a Monaco, dal Ministro degli Esteri Wang Yi, hanno replicato accusando gli Stati Uniti ‘ di lanciare accuse e falsità non sostenute da fatti concreti’. Il Ministro, al contempo, ha chiesto agli europei di prendere decisioni in maniera ‘indipendente e responsabile’.
Questi gli sfidanti di una guerra che ogni giorno che passa diventa più dura e crea forti imbarazzi a molti paesi europei fortemente dipendenti dalla Cina da una parte e pure alleati degli americani dall’altra.
Al diktat americano sul 5G Europa divisa e imbarazzata
Il primo si a Huawei è venuto da Londra che, pur con qualche restrizione, ha dato il via libera ignorando il diktat americano.
In Germania, dopo un dibattito politico molto forte, si è preferito non mettere veti a nessuna impresa straniera e cercare invece di avere garanzie di sicurezza da chi si muove sul mercato.
Arancha González Laya, Ministra degli Esteri spagnola, ha confermato che ’la Spagna non ha preclusioni né su nomi né tantomeno su imprese ma vuole essere sicura che la tecnologia utilizzata rispetti i diritti umani , i valori e i principi di libertà che per noi europei sono importanti. Pensiamo di creare, a questo proposito, un gruppo di esperti che ci aiuti ad approfondire tutte le implicazioni di tali tecnologie’.
Chi ha mostrato una linea diversa da tutti è stato Emmanuelle Macron che ha difeso con forza lo sviluppo di una tecnologia propria da parte degli europei attraverso maggiori investimenti in tecnologia e cambi di regole che permettano di accelerare i processi. Tutto giusto ma il tempo stringe e soprattutto né i cinesi, né tantomeno gli americani vogliono aspettare.
E l’Italia? Sicuramente la più imbarazzata e la più divisa dopo la relazione del Copasir che ha sentenziato in maniera machiavellica che ‘Huawei e ZTE devono stare fuori dalla realizzazione della rete ma non la tecnologia e i prezzi delle aziende cinesi’.
E così se da un lato il Centrodestra con Lega e Fratelli d’Italia sembra essere schierato sulle posizioni americane, dall’altro PD e M5S appaiono piuttosto divisi. Si conferma che ‘Huawei offre le soluzioni migliori ai prezzi migliori’ e che ‘la discriminazione geopolitica non solo non risolve il problema della sicurezza e degli attacchi hacker, possibili su qualsiasi indirizzo IP, Data Center e computer collegati, ma può’ impedire una effettiva capacità di controllo dei sistemi”. Ma non tutti sono così d’accordo su queste linee.
Quello che sembra certo è che l’Europa al momento non sembra esser in condizione di muoversi da sola sul 5G e gli Stati Uniti, dal canto loro, pur disponibili a lavorare insieme all’Europa non paiono offrire, al momento, un’alternativa forte all’offerta cinese.
E il 5G, da obiettivo importante di crescita del mondo, pare essere diventato elemento di contrasto, di pericolose divisioni e soprattutto di scontro tra giganti.
E l’Italia, in questa guerra fredda, sembra rimanere in attesa di come si metta a soffiare il vento, soprattutto di quello americano, molto simile alla bora.
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