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Cronache
Usura: Eurispes, business Italia da 82 mld l'anno. Colpite 12% delle famiglie

Usura: Eurispes, in Italia business da 82 mld l'anno


Un business annuale di 82 miliardi di euro solo in Italia, di cui 37,25 miliardi di euro prestati "in nero" alle famiglie o alle imprese e 44,7 miliardi di capitale restituito. E' la fotografia che emerge dal Rapporto "Usura: quando il credito e' in nero", presentato dall'Eurispes, che scandaglia un fenomeno di criminalita', ma anche sociale: il 'cravattaro' non e' sempre il malavitoso di piccola o media taglia, ma tante volte e' un insospettabile negoziante, un commercialista, un avvocato, o un dipendente pubblico, cioe' persone che approfittando della crisi economica e delle difficolta' a reperire liquidita' aggiuntiva da parte delle famiglie o delle imprese si rivolgono a chi li aiuta, spesso su indicazione di chi gli ha negato il prestito. L'Eurispes stima che per le famiglie in media negli ultimi due anni circa il 12% (su un totale di 24,6 milioni di famiglie) si e' rivolto nel corso dell'ultimo anno a soggetti privati (non parenti o amici) per ottenere un prestito, non potendolo ottenere dal sistema creditizio. Per difetto, le famiglie sono esposte per 30 miliardi di euro richiesti e 66 restituiti; le imprese del settore del commercio e dei servizi sono esposte per 5 miliardi di euro richiesti e 11 restituiti; le imprese agricole per 2,25 miliardi di euro e 4,95 restituiti, per un totale complessivo di 81,95 miliardi ovvero l'equivalente di 5,5 circa punti di Pil.

"Le organizzazioni criminali - spiega Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes - hanno ben compreso che l'usura rappresenta un metodo di straordinaria efficacia: da un lato per riciclare denaro sporco e ottenere facilmente ingenti guadagni, dall'altro per impossessarsi di quelle imprese e attivita' che non sono in grado di far fronte ai debiti contratti, divenendo dapprima soci e in seguito veri e propri proprietari. Tutto questo con rischi piu' contenuti rispetto a quelli connessi ad altre attivita' illecite come ad esempio il traffico di stupefacenti". Disaggregando i dati a livello territoriale, emerge una particolare sofferenza del Nord-Est dove e' piu' diffusa la pratica di ricorrere ad un prestito usurario (29%) cosi' come quella di utilizzare la mensa della Caritas o il sostegno di altre associazioni (37,7%) e di perdere importanti somme di denaro al gioco (43,5%). Un allarme che sottolinea la gravita' della situazione in fasce deboli del tessuto sociale: si pensi che il prestito usuraio secondo i dati forniti nel 2015 dalla Camera di Commercio di Roma riferiscono - spiega ancora l'Eurispes - un aumento del 20% delle richieste di aiuto rispetto al 2013. Ben il 52% delle richieste proviene da pensionati e famiglie, vittime sempre piu' frequenti. I tassi di usura vanno dal 120% al 250%. La maggior parte dei prestiti ammonta a cifre da 5.000 a 10.000 euro, il 30% da 50.000 a 100.000 euro. Ma quanti sono gli usurai in Italia? Secondo le stime di Sos Impresa, l'associazione nazionale di Confesercenti per la difesa dal racket e dall'usura, gli usurai attualmente in attivita' sarebbero almeno 40mila. "La mafia - spiega Fara - soprattutto dove e quando sia colpita da inchieste che ne disarticolano pesantemente alcune componenti - sceglie un comportamento "di tregua" che possa, fra l'altro, far scendere su di se' un cono d'ombra e rendere meno individuabile la sua organizzazione. In quest'ottica, seleziona le sue attivita' privilegiando quelle che consentono il massimo vantaggio col minor rischio e tra queste vi e' certamente l'usura, attraverso la quale si perpetua un sistema di radicamento sui territori e di assoggettamento silenzioso quanto efficace". Si tratta, evidentemente, - conclude Gian Maria Fara - di un problema di grande complessita' che postula un approccio multidisciplinare che preveda, insieme alla repressione, un forte impegno sul fronte della prevenzione e quindi culturale. Ma, soprattutto, la individuazione di forme piu' flessibili e personalizzate di accesso al credito ufficiale che sottraggano, nei momenti di difficolta', gli operatori economici e le famiglie alle insidie di un credito solo apparentemente facile ma funesto in sostanza".
 

Usura: Eurispes, colpite 12% famiglie. UNC, percentuale doppia rispetto ai poveri assoluti, 6,1%


(Unione Nazionale Consumatori) - "Il Rapporto sull'usura dell'Eurispes contiene dati a dir poco drammatici. Il fatto che il 12% delle famiglie si è dovuto rivolgere nel corso dell’ultimo anno a soggetti privati estranei per poter ottenere un prestito dimostra che questo fenomeno criminoso sta sempre più dilagando e che non si è fatto abbastanza per contenerlo. Per questo vanno riaccesi i riflettori. Non si può parlare di usura solo quando le forze dell'ordine arrestano qualche personaggio noto. La crisi economica, l'indebitamento delle famiglie, le difficoltà del settore bancario, hanno aggravato una situazione già compromessa, per la quale non basta la repressione" dichiara Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.

    "Chiediamo un vero Piano nazionale contro la povertà. Il fatto che il 12% delle famiglie ricorra all'usura, a fronte di una percentuale ufficiale Istat di poveri assoluti del 6,1%, ossia della metà, dimostra che non basta occuparsi, come intende fare il Governo, di chi ha un reddito Isee inferiore a 3000 euro o delle famiglie che hanno un figlio minorenne o disabile. Stanziare 1,5 miliardi per il 2017 è una goccia nel mare. Occorre una riforma complessiva della tassazione per evitare che si debba ricorrere ad un prestito per pagare le bolletta della luce e dell'acqua o le spese mediche" prosegue Dona.

    Secondo i dati Eurispes di oggi, il 19,8% delle famiglie,ha chiesto un prestito in banca per pagare spese mediche mentre il 34,3% ha problemi ad affrontarle. "Sono percentuali non degne di un Paese civile che ha un servizio sanitario nazionale" conclude Dona.

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