Cronache
I vescovi alla ricerca del "metodo". Riunione ai massimi vertici. Inside
E’ dal Vangelo che Bassetti parte “per interpretare questo tempo, attraversato da venti che disperdono, provocando in molti confusione e smarrimento, ripiegamen
Le decisioni dei vescovi italiani “devono seguire un metodo”. E la forza e lo stile che propone il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovi di Perugia e presidente della Conferenza Episcopale italiana (Cei), veste e ruolo che lo nomina “Uomo di fiducia” di Papa Bergoglio che lo ha voluto da poco meno di due anni a quel ruolo. Si apre la nuova Sessione e il momento è difficile. Non solo in Italia. Lo è sia dal punto di vista religioso, cioè della pratica della fede cattolica, sia nell’azione di carità, sia nella sua professione nel mondo, a livello nazionale e nell’azione e nei riflessi esterni, con l’immigrazione anzitutto, poi col vicino. inquieto Oriente e infine con l’intero Orbe, realtà abitata da uomini che hanno mente e cuore e che forse attendono, anche inconsciamente, una parola fondante, comprendendo in “Chiesa”, cioè “Ecclesia” quella realtà che si chiama Vangelo, Crede questa umanità in un solo Dio, anche se con nomi diversi, forse nella Sabra Bibbia, anima e corpo e da cui non si può certo escludere la Cina che proprio in questo periodo sembra uscire da una voluta solitudine che si esprime in una attività umana merceologica, scientifica, commerciale. In una parola in una ricerca al di là dell’isolamento voluto. E’ la realtà umana. Ed ecco allora che i 250 – e più – presuli, messi di fronte negli anni recenti alle necessità, riesaminano la propria posizione, riflettono su temi che potevano forse essere trattati in altro modo e invocano un metodo, “supportato da un’idea forte e da continue verifiche, da un luogo di elaborazione culturale che non sia semplicemente una vetrina per proporre se stessi”. Da qui, il cardinale Bassetti, all’apertura della nuova Assise che deve orientare l’attività dei presuli, proclama anche a raggio nazionale, quello di un’Italia in crisi, che ha appena sigillato un patto di non belligeranza con l’Europa. “Ci serve metodo – si affretta a proclamare Bassetti ad alta voce - “anche per utilizzare al meglio le risorse materiali e finanziarie che i cittadini e i fedeli mettono a disposizione della Chiesa”: Non basta. “Ci serve metodo – aggiunge - per interagire con le Istituzioni, in modo distinto e collaborativo”. Il suo è quasi un ritornello, un campanello d’allarme “Ci serve metodo per guardare avanti con fiducia e impegno” Ma non bisogna rassegnarsi. “Non possiamo – aggiunge – limitarci a rincorrere l’attualità con comunicati e interviste; non possiamo perdere la capacità di costruire autonomamente la nostra agenda, aperti a ciò che accade – a partire dalle emergenze che bussano ogni giorno alla porta – ma fedeli a un nostro programma pastorale, che è poi il Vangelo di nostro Signore, incarnato in questo tempo”. E’ dal Vangelo che Bassetti parte “per interpretare questo tempo, attraversato da venti che disperdono, provocando in molti confusione e smarrimento, ripiegamento e chiusura”. Confessa le sue debolezze, in cui forse tutti si riconoscono. “Io sono anziano e sono il primo a sentirmi a volte inadeguato, ma intuisco che in questo contesto dobbiamo – a maggior ragione – impegnarci a lavorare meglio, appassionati e concentrati sull’essenziale. Se la confusione è grande, non dobbiamo essere noi ad aumentarla; se ci sentiamo provocati o criticati, dobbiamo cercare di capirne le ragioni; se siamo ignorati, dobbiamo tornare a bussare con rispetto e convinzione; se veniamo tirati per la giacca, dobbiamo riflettere prima di acconsentire e fare”.
Confessa i suoi “timori” personali che forse sono i timori di tutti: scoraggiamento, sfiducia, indifferenza, rabbia, astuzia, vanità, i luoghi comuni, il male, l’ordine fine a se stesso, la potenza, la ricchezza. Contro tutto ciò è invece “lo Spirito” che “è fuoco, è libertà vigile, è sorpresa e incontro. Il male invecchia, arrabbiato e stanco; il bene è una giovane primavera. La relazione cristiana non è un galateo o una lezione di buone maniere, bensì una disposizione del cuore e della mente, una scoperta di quanto sia possibile affrontare anche i problemi più impegnativi quando si ha amore. Per questo preghiamo”. Vedremo nei prossimi due-tre giorni cosa accadrà e quali saranno le conclusioni. Più di una pietra è stata lanciata nello stagno.