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Cronache
Vaccini, "il Nobel Montagnier è disinformato?". Lettera aperta a Burioni

Obbligo vaccini per decreto: tra bufale e interessi. Il parere dell'esperta


Vaccini, restano i dubbi. E Burioni si legga il premio Nobel Montagnier


Lettera aperta al direttore di Repubblica

Caro direttore

Leggo con sorpresa l'articolo con l'intervista al prof. Roberto Burioni dal titolo

Vaccini, Burioni all'attacco del web: ''Troppi cretini, diffondono disinformazione''

Dopo aver ascoltato l'intervista a Roberto Burioni su Repubblica dove il professore milanese si lancia in dichiarazioni intelligenti, radianti, contro un popolo che invece di leggere fonti autorevoli leggerebbe notizie sul web prodotte da gente non all'altezza (diciamo così), la domanda si pone anche per il prof. Burioni:


Vaccini, se a porre dubbi è un Nobel


Nella sua intervista televisiva alla trasmissione parigina Vent PositiF, Luc Montagnier, tra gli altri argomenti, ha discusso della controversia sul rapporto vaccini e autismo, considerato come malattia rara che tende a proliferare sempre di più e di cui aveva già parlato a Bologna nell'ottobre del 2016 durante la lezione magistrale ai direttori ospedalieri. Quindi, oltre alle classiche reazione avverse ai vaccini, di cui trattano con chiarezza gli statunitensi, ci potrebbero essere altre reazioni avverse emergenti e gravi, come autismo e altre patologie neurodegenerative.

Per questi dubbi espressi in pubblico vogliamo proporre per la radiazione da Nobel anche Luc Montagnier?

Un pò di modestia e di rispetto verso i medici che si assumono responsabilità verso i loro piccoli pazienti e le famiglie non guasterebbe.

Lo scenario non è dei più rassicuranti, con la crescita esponenziale di allergie di ogni tipo e di malattie neurodegenerative a eziopatogenesi ignota.

Si vuole paragonare l''HPV al virus del vaiolo e quello della Poliomielite dove la vaccinazione è stata salvifica per intere generazioni?

Si rifletta inoltre sulla storia naturale del virus dell'Herpes, che una volta preso, si annida nel nucleo delle cellule nervose e riemerge durante le recidive erpetiche.

E' proprio il caso di inoculare componenti virali e batteriche per vaccinare contro patologie a bassa incidenza di gravi danni come ad esempio l'HPV ?

C'è di che riflettere assieme a tutti i paesi europei che adottano una posizione più prudente sui vaccini, magari organizzando un grande studio epidemiologico retrospettivo per valutare su qualche milione di bamini che è successo in soggetti vaccinati e non vaccinati su HPV Morbillo Epatite B ecc.

Sarebbe questo un servizio all'Europa che deve trovare una strategia unitaria di lotta alle malattie infettive (con la libera circolazione sarebbe consigliabile), e anche alla scienza medica in un settore che cretini o intelligenti che siano, genera preoccupazione nei medici e nei genitori che attendono risposte chiare e non giudici civili e penali e processi irradianti per i medici.

Credo che sia il caso di usare maggiore modestia e prudenza e rispetto per le famiglie e per i medici che pensano criticamente. Oltre che per la storia, come la recente vicenda della campagna vaccinale contro il virus H1N1 dovrebbe insegnare e ricordare a tutti.

Cari saluti
Vincenzo Valenzi

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vaccinivaccinazionivaccini allarmevaccini medicino vaccini
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