Vaticano: "Modificare ddl Zan, viola il Concordato. Libertà a rischio"
Letta: "Sì a ddl Zan ma aperti al confronto sui nodi giuridici"
Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo di modificare il ddl Zan perché "viola il Concordato". I nodi della questione
Secondo la segreteria di Stato, la proposta ora all’esame della commissione Giustizia del Senato (dopo una prima approvazione del testo alla Camera, lo scorso novembre), violerebbe in "alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato". Si tratta della prima volta che lo Stato Pontificio interviene con una nota verbale all'ambasciata italiana per contrastare l'approvazione di una legge, esercitando le facoltà previste dai Patti Lateranensi (e dalle loro modificazioni).
La nota verbale (una comunicazione formale in terza persona e non firmata) è stata presentata dal monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede. Secondo quanto scritto nel documento, consegnato dall'alto prelato il 17 giugno, "alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3".
Il comma 1 dell'articolo 2 dei Patti afferma: "La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica". Il comma 3 garantisce "ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
Per il Vaticano alcuni passaggi del ddl Zan non solo metterebbero a rischio la "libertà di organizzazione" (accusato, per esempio, l’articolo 7, che non esenta le scuole private dalle attività per la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia, ma attenterebbero alla "libertà di pensiero" dei cattolici). "Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni" conclude la Santa Sede nel documento. Se non è una novità che il Vaticano intervenga sul ddl lo è sicuramente il terreno, diplomatico, sul quale ha deciso di muoversi.
Letta: "Sì a ddl Zan ma aperti a confronto su nodi giuridici"
"Noi siamo sempre stati favorevoli a norme molto forti contro l'omotransfobia. Rimaniamo favorevoli a queste norme e al ddl Zan ma siamo sempre stati aperti al confronto in Parlamento. Quindi guarderemo con la massima attenzione e con spirito di apertura ai nodi giuridici" del provvedimento. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, commentando, in un'intervista a "Radio Anch'io" su Radio Raiuno, la richiesta formale che il segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede Gallagher ha inoltrato al governo. "Siamo sicuramente aperti a guardare i nodi giuridici pur mantenendo il favore sull'impianto della legge. Si tratta di norme di civiltà", ha concluso Letta.
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