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Cronache
Verdiglione in pericolo di vita: è gravemente malato in carcere
Armando Verdiglione
Armando Verdiglione, 74 anni, editore, scrittore, promotore culturale, è in pericolo di vita nel reparto carcerario dell'Ospedale San Paolo di Milano, dove è stato trasferito dopo il terzo rigetto dei domiciliari (pur consentiti a chi ha superato i 70 anni di età) da parte del magistrato di sorveglianza. 
 
Il difensore che l'ha visto stamattina, 2 ottobre, l'avv.  Stefano Pillitteri, teme per la vita di Verdiglione, che ha perso ormai 24 chili dal 5 settembre. Ci sono rischi di gravi danni organici irreversibili. 
 
Non ha più massa muscolare (come documentano due perizie mediche). Verdiglione non riesce a alimentarsi e anche lì, in questo bunker carcerario interno all'ospedale, non hanno strumenti adeguati per curarlo. È urgente che venga immediatamente trasferito in un ospedale attrezzato con cure specialistiche.

venerdì, 28-09-2018

Terzo rigetto della richiesta di detenzione domiciliare di Armando Verdiglione
 
Venerdì pomeriggio, 28 settembre 2018, un altro magistrato di sorveglianza ha rigettato la terza richiesta di differimento provvisorio della pena con detenzione domiciliare per Verdiglione.
L'istanza era stata presentata del difensore con il supporto di due allarmate relazioni mediche, che evidenziavano lo stato di grave prostrazione del detenuto, dovuto alla perdita di 20 chili in tre settimane, con pericolo di danni gravi permanenti agli organi.
Verdiglione è ancora detenuto nel cosiddetto "centro clinico" del carcere, mentre è già scaduto il termine dei tre giorni entro cui il carcere aveva detto che lo avrebbe trasferito al reparto carcerario dell'Ospedale San Paolo.
Il testo dell'ordinanza riporta affermazioni in evidente contrasto con quanto ha constatato chi ha visitato Verdiglione(oltre ai medici di Verdiglione, anche il deputato Roberto Giachetti e il Garante civico dei detenuti, Alessandra Naldi).
In particolare risaltano le assurde affermazioni, che negano l'evidenza:
"Non emergono elementi di novità rispetto a quanto già in precedenza valutato" (e parliamo del 4 e dell'11 settembre!); "Allo stato i sanitari non evidenziano alcuna ragione d'incompatibilità con il regime penitenziario"; "Non vi sono nemmeno a giudizio dei sanitari gli estremi di un ricovero d'urgenza".
Il magistrato non manca di annotare, in ultimo, un elemento aggravante per Verdiglione: i sanitari del carcere riferiscono che egli è "contrariato per la carcerazione che definisce ingiusta e conseguente a errori giudiziari". 
 
 
Segue una breve cronistoria delle ultime settimane
 
04-09-2018
Primo rigetto della richiesta di detenzione domiciliare di Armando Verdiglione
Il 5 settembre 2018, Armando Verdiglione si è costituito al Carcere di Bollate (Milano), perché il giorno prima il magistrato di sorveglianza ha rigettato la richiesta di domiciliari.

Armando Verdiglione ha 74 anni. In Italia, un condannato che abbia superato i settanta anni di età va in carcere perché è terrorista, perché è mafioso oppure perché è… Armando Verdiglione.

In base all’articolo 47 ter comma 01 dell’ordinamento penitenziario, la pena della reclusione per qualunque reato (a eccezione di quelli per terrorismo e per mafia) può essere “espiata” nella propria abitazione quando si tratta di “persona che al momento dell’inizio della esecuzione della pena, o dopo l’inizio della stessa, abbia compiuto i settanta anni di età”.

Il magistrato ha rigettato la richiesta di detenzione domiciliare “perché il condannato è libero e non detenuto”, mentre la norma prevede proprio che possa essere chiesta all’inizio dell’esecuzione.

Armando Verdiglione è condannato per reati fiscali. Il 20 luglio 2018, la Cassazione ha reso definitiva, la condanna che si è ripetuta uguale nei processi di primo e di secondo grado. Ha dichiarato inammissibili in blocco decine di motivi di ricorso presentati dagli avvocati. Alcuni in quanto le sentenze di primo e di secondo grado si contraddicono fra di loro e riportano palesi falsità dei dati.

Il Procuratore generale, al processo di Appello, aveva chiesto “l'annullamento della sentenza di primo grado del Tribunale di Milano per assoluta indeterminatezza e intrinseca contradditorietà delle accuse […]". Aveva chiesto "l’assoluzione perché il fatto contestato non costituisce reato, essendo, per definizione, impossibile. […] L’oggetto della contestazione è insensato […] per cui la sentenza non è fondata sull’oggetto della contestazione […] le imputazioni sono un ossimoro, sono una contraddizione logica in termini […], per cui è pronunciata una sentenza del tutto scorrelata con l’editto accusatorio”.

11-09-2018
Secondo rigetto della richiesta di detenzione domiciliare di Armando Verdiglione

Nota dell'avvocato Lucio Lucia: Il magistrato ritiene che non possa applicarsi un provvedimento provvisorio di detenzione domiciliare, in quanto a suo giudizio manca il requisito del “grave pregiudizio derivante dalla protrazione dello stato di detenzione” previsto dalla norma (comma 1 quater dell’art. 47 ter dell’ordinamento penitenziario). Purtroppo si tratta di provvedimento inappellabile perché provvisorio, in attesa che si pronunci il tribunale di sorveglianza.

Quanto al tribunale di sorveglianza da un controllo in segreteria risulta che è stata fissata udienza per la detenzione domiciliare il 13 dicembreCercherò di farla anticipare prima possibile.

Il giudizio del tribunale di sorveglianza rispetto alla detenzione domiciliare non avrà più come parametro il “grave pregiudizio…”, ma semplicemente l’età e la mancanza di pericolosità.

Purtroppo il magistrato competente per la posizione del professore che ha scritto il rigetto di oggi è lo stesso che qualche giorno fa aveva scritto che l’istanza di detenzione domiciliare può farla soltanto il detenuto e non il libero! Addirittura ha scritto anche (sia pure come ulteriore argomento assorbito dalla mancanza del grave pregiudizio e quindi irrilevante) che non avremmo indicato il domicilio; mentre la polizia ha assunto specifiche informazioni in proposito ed abbiamo prodotto il contratto di affitto!

Ma non ci sono rimedi processuali contro questo provvedimento e la decisione del magistrato può essere superata solo da quella del tribunale di sorveglianza che sto cercando di far anticipare al più presto.

Parallelamente, ho avanzato un incidente di esecuzione alla corte di appello per togliere efficacia all’ordine di carcerazione, ma al momento non ci sono novità.

AVV. LUCIO LUCIA

15-09-2018

Il professor Armando Verdiglione è stato trasferito dal carcere di Bollate al carcere di Opera
È in condizioni di salute preoccupanti. Non riesce a alimentarsi dal 5 settembre.
 
25-09-2018
Un articolo sull'Opinione" con un appello a favore di Verdiglione: http://www.opinione.it/societa/2018/09/25/dimitri-buffa_appello-armando-verdiglione-galera-sistema-giudiziario-italiano/ 

26-09-2018
 
Dichiarazione del deputato Roberto Giachetti a Radio Radicale, dopo la visita a Opera (componente Commissione Politiche UE, già vicepresidente della Camera dei Deputati, Pd, nella XVII legislatura) in visita al Carcere di Opera, il quale segnala, preoccupato, le condizioni di salute di Armando Verdiglione.
 
Durata: 3 min 39 sec
Su Verdiglione, al minuto 1,45
 
https://www.radioradicale.it/scheda/552878/roberto-giachetti-visita-il-carcere-di-opera
 
All'interno del Carcere di Opera, devo segnalare il caso di Armando Verdiglione, che è un detenuto che si è consegnato il cinque settembre, a Bollate, e che dal cinque al quindici settembre è stato a Bollate, avendo perso già lì parecchi chili, e l'ho incontrato oggi: è un detenuto visibilmente provato, ha perso venti chili in praticamente venti giorni, ha dei problemi seri, non riesce ad alimentarsi, perché vomita tutto quello che mangia o che beve; [...] quindi, le sue condizioni sono davvero precarie. Mi preoccupa molto. L'ho visto particolarmente debilitato.

Ha parlato con i medici che lo stanno seguendo qui, nel carcere di Opera: in particolare è stato visto dall'otorino, che ha riscontrato la probabilità di problemi organici seri alla gola, e questa sarebbe la ragione per la quale non riesce a mangiare, ovviamente, la ragione per la quale continua a dimagrire. Sono ovviamente preoccupati anche i medici. 
 
Mi è stato detto che è stata fatta ieri una richiesta di ricovero urgente all'ospedale San Paolo di Milano, nel reparto proprio per i detenuti, e che questa richiesta dovrebbe essere esaudita nel giro di tre giorni, quindi che entro dopodomani dovrebbe essere garantito il suo ricovero. Oggi ho parlato con i medici; ho manifestato, ovviamente, tutta la mia preoccupazione per le condizioni nelle quali l'ho visto, e mi hanno garantito che avrebbero sollecitato l'ospedale perché siano anticipati i tempi, perché le condizioni, obiettivamente e oggettivamente - al di là del fatto che lui rifiuti l'alimentazione endovenosa, al di là di qualunque altra ragione - sono - detto da loro - condizioni molto preoccupanti. Non c'è dubbio che è un detenuto che è in condizioni molto critiche. Ovviamente seguiremo il caso e ovviamente ne riparleremo anche a Radio Radicale.
 
 

28-09-2018

Due perizie di medici di Verdiglione che lo hanno visitato a Opera chiedono il suo ricovero immediato in ospedale e poi ai domiciliari per interrompere, come scrivono, "la catena patogena derivata dalla carcerizzazione".
 
Articolo di Vittorio Sgarbi sul "Giornale", prima pagina: "Liberate Verdiglione dall'inquisizione di stato"
 
 
Sfogliare fino a pagina 10. articolo di Damiano Aliprandi, "Verdiglione in cella a 74 anni"
 
 
Convegno "Garanzia e giustizia: quali confini", ascoltare intervento di Rita Bernardini
 

Dichiarazione del deputato Roberto Giachetti a Radio Radicale

(componente Commissione Politiche UE, già vicepresidente della Camera dei Deputati, Pd, nella XVII legislatura) in visita al Carcere di Opera, il quale segnala, preoccupato, le condizioni di salute di Armando Verdiglione.

 
Durata: 3 min 39 sec
Su Verdiglione, al minuto 1,45
 
https://www.radioradicale.it/scheda/552878/roberto-giachetti-visita-il-carcere-di-opera
 
All'interno del Carcere di Opera, devo segnalare il caso di Armando Verdiglione, che è un detenuto che si è consegnato il cinque settembre, a Bollate, e che dal cinque al quindici settembre è stato a Bollate, avendo perso già lì parecchi chili, e l'ho incontrato oggi: è un detenuto visibilmente provato, ha perso venti chili in praticamente venti giorni, ha dei problemi seri, non riesce ad alimentarsi, perché vomita tutto quello che mangia o che beve; [...] quindi, le sue condizioni sono davvero precarie. Mi preoccupa molto. L'ho visto particolarmente debilitato. 

Ha parlato con i medici che lo stanno seguendo qui, nel carcere di Opera: in particolare è stato visto dall'otorino, che ha riscontrato la probabilità di problemi organici seri alla gola, e questa sarebbe la ragione per la quale non riesce a mangiare, ovviamente, la ragione per la quale continua a dimagrire. Sono ovviamente preoccupati anche i medici. 
 
Mi è stato detto che è stata fatta ieri una richiesta di ricovero urgente all'ospedale San Paolo di Milano, nel reparto proprio per i detenuti, e che questa richiesta dovrebbe essere esaudita nel giro di tre giorni, quindi che entro dopodomani dovrebbe essere garantito il suo ricovero.

Oggi ho parlato con i medici; ho manifestato, ovviamente, tutta la mia preoccupazione per le condizioni nelle quali l'ho visto, e mi hanno garantito che avrebbero sollecitato l'ospedale perché siano anticipati i tempi, perché le condizioni, obiettivamente e oggettivamente - al di là del fatto che lui rifiuti l'alimentazione endovenosa, al di là di qualunque altra ragione - sono - detto da loro - condizioni molto preoccupanti. Non c'è dubbio che è un detenuto che è in condizioni molto critiche. Ovviamente seguiremo il caso e ovviamente ne riparleremo anche a Radio Radicale.
 
 

 
 
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