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Cronache
Verona: Romeo, Giulietta e il bando che sbanda

Se potessero parlare, avrebbero forse qualcosa da ridire pure Romeo e Giulietta.  Verona, la città di Shakespeare, della lirica, degli spettacoli nel meraviglioso Teatro Romano, Verona candidatasi a capitale della cultura 2019  è travolta dalle polemiche sul bando per la ricerca proprio del nuovo Direttore Artistico per tutte le attività musicali e teatrali.

Una figura non solo di grande potere, ma soprattutto di grande responsabilità per la quale è stato emesso quello che potrebbe passare alle cronache come il bando più pasticciato della storia.

Per cominciare  è stato reso pubblico il 12 dicembre, per chiudersi il 31, dando quindi  appena 10 giorni utili per elaborare – come richiesto – un progetto su tutte la attività teatrali, musicali e di danza, con tanto di previsioni di spesa.  Impossibile, a meno di presentare qualcosa di molto fantasioso , o – e qui è esplosa  la prima polemica – di aver conosciuto la sostanza del bando in anticipo.  Nei corridoi del Comune sono circolati due nomi:  Pierluca Donin, in quota alla regione Veneto, che pero’ ha subito smentito, e Alessandro Anderloni,  autore e organizzatore di spettacoli legati al territorio, che pare essere molto ben visto dai vertici comunali.

Un bando cucito su misura?

Se lo sono chiesti subito alcuni consiglieri d’opposizione, come l’ex sindaco Flavio Tosi  che ha  pure fatto una conferenza stampa e il 5 Stelle Alessandro  Gennari che ha chiesto lumi all’Assessore competente, Francesca Briani.

Questa ha fatto sapere che non ha nulla da dire e che il bando va bene cosi’ com’è.

Peccato che sia una vera collezione di bizzarrie e anche di non poche irregolarità.

Per cominciare ,alla chiusura dal 31 dicembre seguirebbe la nomina del prescelto il giorno dopo. Insomma la commissione dovrebbe trascorrere la notte di capodanno a vagliare curriculum e proposte. L’assessore è corso ai ripari denunciando un “errore di battitura” e aggiungendo una “nota interpretativa”. Peccato che legalmente  faccia testo il contenuto del bando, che non è cambiato.

Poi dall’elenco delle manifestazioni è scomparsa l’unica di respiro internazionale, l’ormai celebre Rumors che negli hanno ha portato esibizioni esclusive come quelle di Patti Smith e Tony Bennet.  Cancellata? Forse,  peccato –però – che  chi la cura non ne sappia nulla e che il Comune abbia gia’ incassato  dal Ministero fondi per tre edizioni.

Vi è poi uno strano limite  di età alla partecipazione, fissato a 65 anni.  Le leggi sulla pubblica amministrazione in effetti lo prevedono, ma legato all’aver maturato la pensione da dipendente pubblico:  immaginate se si presentassero Gabriele Lavia o Gigi Proietti e  si vedessero bocciati perché troppo anziani…

Infine è richiesta una laurea magistrale.  Plausibile se si trattasse di un concorso da dirigente a tempo indeterminato, ma in questo caso si tratta di Direttore Artistico che resterà in carica due anni. E poi vogliamo ancora immaginare attori, registi respinti perche’  “solo” diplomati  all’Accademia di Arte Drammatica o alla Scuola del Piccolo teatro di Milano?

“Guardi che qui finiamo sui giornali!” avrebbe  avvisato il 5 Stelle Gennari , per sentirsi rispondere dall’assessore  un lapidario  “E io non rispondero’”.

Un pasticcio che  non fa certo bene all’immagine di Verona,  dal quale si potrebbe uscire solo in due modi: ritirare il bando o  chiedere di restare in pista all’ex dirigente Giampaolo Savorelli che ha curato le attivita’ teatrali con successo per 30 anni.  Sulla prima ipotesi il Comune tace, anche perche’ non sarebbe la prima volta che il Governo Cittadino guidato da Federico Sboarina è costretto a ritirare un bando  e si vuole evitare una figuraccia.   Nel secondo caso il vincitore avrebbe una specie di “badante”, cosa che non darebbe certo lustro alla sua figura. 

“Non vi è mondo fuor di queste mura”, diceva di Verona Shakespeare,  ma il mondo che c’è dentro pare non funzionare tanto bene

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