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Cronache
Violenza sulle donne, Conte: corsia preferenziale per le denunce

"Per noi contrastare la violenza domestica e di genere va qualificata con codice rosso. Le denunce devono avere una corsia preferenziale, di assoluta urgenza, e devono essere affidate a personale qualificato". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo l'approvazione in Cdm del 'Codice rosso', ddl contro la violenza sulle donne.

Violenza donne: Bonafede a vittime, denunciate i criminali

"Denunciate, perche' quello che avete al fianco e' un criminale". E' l'appello che il Guardasigilli Alfonso Bonafede, illustrando il ddl 'Codice rosso' al termine del Consiglio dei ministri, ha voluto lanciare alle donne vittime di violenza, alle quali il governo, con il disegno di legge approvato oggi, intende assicurare una maggiore tutela prevedendo la priorita' delle indagini su casi di questo genere, fin dal momento della denuncia.

Violenza donne: Bongiorno, con ddl basta massacro in attesa giudizio

"Come avvocato ho avuto esperienza di donne morte dopo che io avevo presentato la denuncia e questo per me e' un fallimento della giustizia e dello Stato". Cosi' Giulia Bongiorno, nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. "Grazie a questo disegno di legge qualcuno si accorgera' che le donne non possono essere massacrate in attesa di giudizio", ha insistito il ministro della Pubblica amministrazione.

Violenza donne: Bongiorno, spesso e' stata sottovalutata

"La sottovalutazione del fenomeno esiste: anni fa le donne che decidevano di sporgere denuncia si sentivano rispondere 'torna a casa a fare pace'". Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, parlando del ddl 'Codice rosso' contro la violenza sulle donne, che oggi ha avuto il via libera in Cdm.

Violenza donne: Di Maio, 'Codice rosso' aiuto concreto a vittime

"Una legge importante, un aiuto concreto a tutte le donne vittime di violenza. Complimenti a Alfonso Bonafede per il lavoro svolto! Codice Rosso". Lo scrive su Twitter il vicepremier Luigi Di Maio. E su Instagram il vicepremier posta una foto con un fiocchetto rosso appuntato sulla giacca. "Il fiocchetto rosso che vedete sulla mia giacca ha un valore simbolico molto importante - scrive Di Maio - e' per celebrare la legge#CodiceRosso che in consiglio dei ministri abbiamo approvato proprio qualche minuto fa. 'Codice rosso', proprio come un caso grave giunto al pronto soccorso e che non puo' aspettare per essere curato, fa si' che le donne che trovano il coraggio di denunciare una violenza non debbano piu' aspettare lungaggini burocratiche". E prosegue: "Non c'e' piu' tempo da perdere. Grazie a questa legge - ricorda - una denuncia arrivera' direttamente al pm che in soli 3 giorni avra' l'obbligo di sentire la donna vittima di violenza. Cosi' come la polizia giudiziaria dovra' dare massima priorita' alle indagini. Piccoli grandi accorgimenti che spero aiutino quelle 9 donne su 10 che ancora hanno paura a denunciare i loro aguzzini". E conclude. "Fatelo, non temete, da oggi lo Stato e' al vostro fianco". 

Violenza donne, ok del cdm al ddl 'Codice rosso': giustizia più rapida

Avviare con maggiore tempestivita' i procedimenti penali riguardanti casi di violenza sulle donne e garantire strumenti piu' efficaci sia per l'adozione di provvedimenti cautelari sia per attuare misure di prevenzione a sostegno delle vittime. Questi gli obiettivi del disegno di legge 'Codice rosso', a cui hanno lavorato i ministri Alfonso Bonafede e Giulia Bongiorno, che oggi e' stato approvato dal Consiglio dei ministri.

infografica centri antiviol

Queste, nel dettaglio, le novita' contenute nel provvedimento:

- OBBLIGO PG DI COMUNICARE SUBITO NOTIZIE REATO Con il disegno di legge si propone la modifica dell'articolo 347 del codice di procedura penale, stabilendo l'obbligo della polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza, senza lasciare discrezionalita' sulla sussistenza dell'urgenza. In casi di questo genere, infatti, il trascorrere del tempo puo' aggravare ulteriormente una situazione gia' compromessa: la 'ratio' e' quella di consentire, pertanto, l'avvio tempestivo della procedura, cosi' da poter adottare quanto prima eventuali provvedimenti 'protettivi o di non avvicinamento'.  

- ENTRO 3 GIORNI VITTIMA VIOLENZA SENTITA DA PM Altro punto centrale del provvedimento legislativo e' la modifica dell'articolo 362 cpp: si prevede che in questi casi di violenza domestica e di genere il pubblico ministero proceda all'ascolto della vittima del reato entro tre giorni dall'avvio del procedimento, salvo che sussistano imprescindibili esigenze di tutela della riservatezza delle indagini, anche nell'interesse della vittima. Con il ddl si supera, quindi, la nozione di "particolare vulnerabilita'" della persona introdotta dal decreto legislativo sulle vittime di reato (n.212/2015), per consentire sempre l'assunzione tempestiva di informazioni dalle persone offese in tutti i casi in cui si procede per questi gravi reati. Inoltre, in questo modo si consente al pubblico ministero di valutare subito l'eventuale sussistenza delle esigenze cautelari, nel caso in cui emergano gia' in sede di audizione.

- INDAGINI SU VIOLENZE HANNO SEMPRE LA PRIORITA' Il ddl prevede, attraverso un'integrazione dell'articolo 370 cpp, l'obbligo per la polizia giudiziaria di dare priorita' allo svolgimento delle indagini delegate dal pubblico ministero - senza alcuna possibilita' di valutare l'esistenza dell'urgenza - quando si tratti di reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate, commessi in ambito familiare o di semplice convivenza. Nello stesso tempo, le risultanze acquisite con l'attivita' svolta devono essere documentate e trasmesse in modo altrettanto tempestivo al pubblico ministero.

- FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER OPERATORI FORZE DELL'ORDINE Con 'Codice rosso' si introduce l'obbligo di formazione - a partire dall'anno successivo all'entrata in vigore della legge - per la Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Polizia penitenziaria, attraverso la frequenza di corsi presso specifici istituti, con l'obiettivo di fornire al personale coinvolto in procedimenti in materia di violenza domestica e di genere le competenze specialistiche necessarie a fronteggiare questa tipologia di reati, sia in termini di prevenzione che di repressione degli stessi, e anche per una piu' adeguata interlocuzione con le vittime. La durata e le modalita' di svolgimento dei corsi saranno stabilite dal ministero per la Pubblica amministrazione, che adottera' un apposito decreto, di concerto con i ministri dell'Interno, della Giustizia e della Difesa.

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